Il Pd cerca un nome Trattativa a oltranza

Regionali. Primarie dell’11 gennaio ormai in bilico

Avellino.  

Le primarie dell’11 gennaio sembrano allontanarsi in casa Pd. Non solo perché i Democratici delle cinque province hanno predisposto i seggi soltanto a Salerno, la città del sindaco Vincenzo De Luca, oppure perché si continuano ad ignorare le richieste di allargamento della consultazione a candidati di altre forze del Centrosinistra. L’impressione è a Roma si stia tessendo una strategia più ambiziosa proiettata nelle scenario nazionale (più che per eliminare uno scontro difficile e rischioso tra due candidati per molti versi antitetici, Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino). Nelle preoccupazioni della segreteria nazionale non ci sarebbero le primarie, spiegano i beneinformati, ma le elezioni vere, quelle assegneranno il controllo di una regione chiave per lo scacchiere nazionale, tanto sul piano politico quanto su quello economico. La Campania è l’ultima delle regioni italiane se si guarda agli indicatori, sommersa dai veleni industriali e chimici ben oltre l’uno per cento del territorio costituito dalla ‘terra dei fuochi’. Il suo Pil in caduta da otto anni rappresenta uno degli ostacoli maggiori per l’intera ripresa italiana, alla luce della sua centralità nel contesto del Mezzogiorno. Napoli e la Campania costituiscono il cuore della crisi meridionale, quindi il luogo dove intervenire per risollevare le sorti dell’intero Paese, si osserva. Per queste ragioni l’obiettivo è definire una coalizione in grado di affrontare i problemi (da decenni insoluti e) profondi della Campania, replicando il modello riformista nazionale. In questa direzione è andato il primo tentativo avviato da Lorenzo Guerini domenica scorsa. Incontrando autorevoli esponenti delle diverse sensibilità parlamentari e regionali del Pd campano, Guerini avrebbe iniziato a dipingere quello che sarà l’affresco finale. Al momento trapela poco di quanto discusso nel corso del briefing domenicale, dove non erano presenti i renziani più vicini al segretario, segno della volontà di portare le altre sensibilità sulle posizioni del leader nazionale. Presenti Teresa Armato e Simone Valiante, Peppe Russo e Mario Casillo, con Raffaele Topo e il segretario regionale Assunta Tartaglione, ma anche con Gugliemo Epifani, Umberto Del Basso De Caro e Massimo Paolucci, il confronto ha riguardato nel merito le prospettive politiche in Campania, andando oltre il pur decisivo appuntamento delle primarie. In Campania le reazioni negative sono venute solo da Andrea Cozzolino. Al contrario, Vincenzo De Luca per ora non commenta le voci e attende lo sviluppo degli eventi. Per il suo competitor, invece, «le primarie sono e restano quelle dell’11 gennaio», pur definendo positiva l’iniziativa anche legittima di Guerini, «che non sposta i termini della questione». Superato lo scoglio della legge di Stabilità, nelle ore di vigilia natalizia potrebbe uscire fuori il nome proposto per unificare tutti. E, secondo quanto filtra, non dovrebbe essere più quello di Gennaro Migliore.