Gestione dell'acqua, la Uil: prima unificare le tariffe

Lo studio del sindacato sui territori di Avellino e Benevento

Avellino.  

L’analisi della UIL per provare ad interpretare le reali volontà che si stanno confrontando sul campo dei Servizi nei territori di Avellino e Benevento, ha portato ad un  primo specifico approfondimento circa i Servizi Idrici oggetto delle Due-Diligence che gli operatori dei due capoluoghi, rispettivamente Alto Calore e Gesesa, stanno operando per le possibili sinergie da definire. Tenuto conto che uno dei fattori, se non il Fattore vero, su cui i cittadini sicuramente  ed i Sindaci per loro, dovrebbero operare le valutazioni e le conseguenti decisioni, sono ineludibilmente le Tariffe,  abbiamo messo a confronto i costi in capo alle famiglie in relazione al servizio fornito dall’ operatore sul territorio.

Considerando i consumi medi stimati dall’ISTAT per una famiglia di 4 persone in  circa 200 metri cubi all’anno, la forbice tra le tariffe applicate ad Avellino e quelle applicate nel Comune di Benevento è ampia.

«In primis - si legge nello studio della Uil Av-Bn - c'è da considerare che sul territorio Beneventano insistono diverse tariffe per i Comuni con forbici considerevoli, tuttavia abbiamo comparato quelle dei due capoluoghi di provincia, più affini in termini di accesso alla rete e per numero di utenze servite, riferendoci ad un famiglia di 4 persone con il consumo medio definito dall’ISTAT in circa 53 metri cubi per BN e 52 per AV, che abbiamo riportato per omogeneità a 50 metri cubi procapite/anno.

Le tariffe applicate da quella “agevolata” a quella più alta calcolate in base alle fasce di consumo discostano da un minimo del 90% fino ad un massimo del 300%,  cosa che deve porre qualche riflessione che sia  più di una considerazione di “campanile” o di presunte velleità di aggressione territoriale. Ci sono cittadini che pagano il doppio e più del doppio per lo stesso servizio e per lo stesso diritto è questo il problema da risolvere e a cui la politica deve una risposta.

Se  già in passato uno dei motivi per cui l’Ente di Ambito Territoriale Ottimale ATO 1 Campania “CALORE IRPINO”  forse non è riuscito a fare passi nella direzione della sua stessa finalità,  fissata nello statuto del Consorzio in   ….Organizzare il servizio idrico integrato e provvedere alla programmazione e al controllo della gestione del servizio…. sarebbe opportuno che si partisse da questo per costruire il Nuovo Modello di Gestione  e  provare così ad offrire ai cittadini elementi reali di valutazioni, che smentiscano illazioni di logiche territoriali, di partito, di assetti nei partiti e di potere che hanno fatto e non faranno il bene comune, nemmeno dell’acqua».