Un anno fa moriva Di Nunno e il sogno di una città migliore

Intuì e lavoro per una città a misura d'uomo e con meno cemento. E' stato il sindaco della gente

Avellino.  

Un anno fa moriva Antonio Di Nunno. Ricordato come il sindaco di "Avellino città giardino", non è azzardato definire Di Nunno l'ultimo sindaco della gente. Giornalista di razza e uomo politico, aveva 69 anni. Una malattia lunga e inesorabile lo ha strappato alla vita, lasciando una comunità intera più povera. Di Nunno era un avellinese vero. Il suo sogno, il suo progetto era la città giardino, una città senz'auto e con tanti spazi verdi per i bambini. Meno cemento selvaggio e più verde a recupero e rilancio della vera identità del territorio irpino. Un programma amministrativo, il suo, che suona da monito e testamento nei giorni in cui il mondo si sveglia e ogni sindaco deve fare i conti con i temi dell'ambiente, dell'inquinamento, dello smog. Di Nunno e il suo progetto concreto di una città vera di servizi per la gente a misura d'uomo. Vivibile e senza inquinamento. E' stato il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini e al loro servizio.