"E' inutile nascondersi, in Comune ad Avellino si apre una crisi politica". Con poche parole il sindaco di Avellino Laura Nargi ha ritirato le pratiche all'ordine del giorno della seduta di consiglio comunale, in particolare quella riguardante il bilancio previsionale, e ha dichiarato aperta la crisi politica. Queste le parole del primo cittadino all'inizio della seduta odierna di consiglio comunale. "Ho chiesto alla mia maggioranza di non presentarsi per aprire una crisi politica perché è giusto riflettere su quanto sta accadendo. Ringrazio i consiglieri per non essere venuti. Ritiriamo la pratica del bilancio e del DUP, ma ribadisco che crediamo nel documento. Il Comune continuerà a lavorare ma si apre una crisi politica". Subito dopo le opposizioni hanno hanno tenuto una conferenza stampa per chiedere le dimissione del primo cittadino di Avellino. "Si torni al voto - invoca Antonio Gengaro -." Si apre la crisi politica con il sindaco Laura Nargi presente questa mattina con soli 13 consiglieri dell'opposizione (utili per far svolgere la seduta consiliare) apparsa in grande difficoltà per l'assenza di assessori e consiglieri della maggioranza.
Venti giorni di tempo
In seconda convocazione, dunque, oggi i banchi della maggioranza e della giunta sono rimasti vuoti nuovamente sul voto dedicato al Bilancio di previsione. Come annunciato ieri, la Nargi non si dimette ma ritira il testo come aveva chiesto Festa. Adesso ci sono venti giorni, così come imposto dal Prefetto, per approvare il bilancio di previsione. Pena la caduta dell’amministrazione. Il futuro dell’amministrazione Nargi si gioca ora su un equilibrio politico sempre più instabile, mentre Avellino osserva con crescente preoccupazione una crisi che rischia di paralizzare la macchina amministrativa della città.