Per le forze politiche i programmi non contano

Nei partiti è in corso una lotta per trovare il none del candidato giusto piuttosto che le idee

per le forze politiche i programmi non contano
Avellino.  

La lunga durata del mio impegno politico mi ha dato la possibilità di confrontare gli argomenti che diventavano oggetto dell’impegno politico e amministrativo dei protagonisti, nelle varie campagne elettorali.

In quelle nazionali si confrontavano le visioni del futuro, ispirate da ideologie, da ideali, da religioni e da scienze economiche. Nelle competizioni amministrative dei Comuni e delle Province, si formava il binomio visioni generali-problemi locali, con prevalenza dei problemi del territorio. Nei primi anni della Repubblica, si parlava dei problemi dei braccianti, delle periferie da rendere vivibili, della gestione dell’ECA (Ente Comunale Assistenza), dell’utilizzo delle campagne e dei problemi della vita quotidiana.

Alla fine degli anni ’60, l’urbanistica diventò l’argomento sul quale i gruppi politici e civici si confrontavano e il territorio diventò merce per attività nobili, ma anche per speculazioni disoneste, da “mani sulla città”. Non a caso, gli imprenditori edili controllavano Partiti e gestivano voti (es, Iapicca e Sibilia ad Avellino). Terreni fertili venivano tolti all’agricoltura per soddisfare il desiderio della villa in campagna e i comuni incominciarono a perdere l’identità. In molti comuni esisteva solo la scuola elementare, l’istituzione della scuola media diventava argomento da campagna elettorale. Poi, venne il terremoto ’80, che sconvolse il territorio con morti e interi paesi distrutti. I problemi creati diventarono argomenti di confronti e di scontro tra le forze politiche. Con l’avvento del populismo e dell’essiccamento delle visioni programmatiche, mentre variavano le caratteristiche dell’economia e dei rapporti tra le zone del territorio, le campagne elettorali sono diventate vuote di contenuti e piene di giudizi sulle persone.

Negli ultimi anni, nelle campagne elettorali, constatiamo l’assenza del riferimento alle problematiche della società. L’esempio più eloquente è dato dal comportamento attuale delle forze politiche, che aspirano a diventare amministratori della Città di Avellino. Tranne qualcuno, che giustifica la sua partecipazione con la volontà di affrontare le problematiche della città, i Partiti più importanti sono più impegnati a trovare il candidato Sindaco, che ad approfondire la predisposizione di un programma idoneo a frenare lo scivolamento verso il basso delle condizioni socio economiche della Città.

I problemi più importanti, che dovrebbero impegnare gli amministratori,le forze politiche e le organizzazioni sociali, sono la diminuzione degli abitanti, che nel giro di pochi anni si sono ridotti di molte migliaia, la chiusura di esercizi commerciali, che in Via Piave sono più di 20, in Via Dante sono 12 e in Via Campane 15 su 20. Inoltre, gli appartamenti da fittare sono quasi 500, la riduzione degli alunni provocherà la chiusura di alcune scuole e i giovani pensano di andare al Nord o all’estero. I nuclei familiari sono composti da genitori anziani, mentre i figli vivono lontano. Altre negatività sono la gestione della Sanità, l’assistenza agli anziani, la qualità della formazione dei giovani. Alcuni Presidi (Dirigenti) prendono iniziative ridicole. Purtroppo, i vari gruppi, impegnati a trovare il personaggio da proporre come Sindaco, non si interessao dei problemi. Il futuro sta in ciò che impegna il presente. Povera Avellino. E il popolo dorme o pensa alle partite di pallone.