Provincia Avellino, accolto il ricorso di D'Agostino: si torna al voto

Il Tar si è espresso disponendo la ripetizione delle elezioni ma solo per una parte

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Avellino.  

La prima sezione del tar di Salerno ha accolto il ricorso avverso lo scrutinio del voto per Palazzo Caracciolo dello scorso 19 dicembre presentato dal sindaco di Montefalcione, Angelo Antonio D’Agostino, sfidante di Rino Buonopane.

L’attuale fascia azzurra, candidato del Pd, conquistò 47.980 punti, vincendo con il 50,05% sull’avversario accreditato di 47.888 preferenze ponderate e, dunque, del restante 49,95% dei suffragi registrati.

Un risultato maturato essenzialmente nelle fasce B e D, dove il vantaggio accumulato fu sufficiente a ribaltare il divario con l'altro raggruppamento composto da renziani e festiani.

Il tribunale amministrativo ha dunque accolto ma solo parzialmente il ricorso, disponendo la ripetizione delle operazioni di voto e solo per le fasce B e D, relative ai comuni da 3mila a 5mila abitanti e da 10mila a 30mila, perché è proprio in queste fasce che ci sarebbero due voti espressi a domicilio contestati nel ricorso. Quello del consigliere comunale di Calitri Antonio Campana, del consigliere comunale di Montoro Mario Bianchino, che ha votato mentre era ricoverato all’ospedale di Mercato San Severino.

E' la prima volta che accade nella storia politica irpina, ma probabilmente nella storia delle elezioni provinciali da quando è entrata in vigore la Riforma degli enti locali introdotta con la legge 56 del 2014 che ha ridefinito l'ordinamento delle province ed istituito le città metropolitane.

La commissione giudicante, presieduta dal giudice Leonardo Pasanisi, ha dovuto esprimere dunque un giudizio di merito su un caso che non ha precedenti.

Angelo Antonio D'Agostino, patron dell'Avellino calcio, era rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Brancaccio, Renato De Lorenzo, Alberto La Gloria, Pasquale D'Angiolillo, Giuseppe Ruberto.

I legali di D'Agfostino hanno chiesto in via principale l’annullamento delle operazioni elettorali e la correzione del risultato, con diretta proclamazione alla carica di Presidente o con l’integrale rinnovazione delle stesse elezioni, ovvero, in via subordinata, l’annullamento delle operazioni elettorali con la loro rinnovazione limitatamente al voto espresso dagli aventi diritto per le fasce demografiche B e D.

L’avvocato  Brancaccio in udienza ha ribadito i motivi del ricorso: i 2 voti espressi a distanza non rispettando la presenza nei confini della provincia, come recita il regolamento, simile a quanto previsto per le elezioni comunali. A ciò si aggiunge il caso delle 3 schede per l’elezione del presidente trovate nelle urne dei consiglieri.

Molto probabile, se non scontato a questo punto il ricorso in appello al Consiglio di Stato da parte del Presidente Buonopane.