De Caro al Pd: "Lavorare per il campo largo, no a veti su Italia Viva"

Petitto: “Basta occupare poltrone negli enti, noi siamo altra cosa”

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Il deputato sannita e il consigliere regionale Petitto in conferenza stampa chiariscono: “Seguiamo la linea Letta e il modello Manfredi. Fiducia a Pizza ma deve convocare subito il tavolo di coalizione”

Avellino.  

A due settimane dal congresso unitario che ha portato all'elezione di Nello Pizza segretario del Pd di Avellino, si apre una nuova fase di divergenza tra il fronte deluchiano guidato da Maurizio Petracca e quello che fa riferimento al deputato dem Umberto Del Basso de Caro che insieme al consigliere regionale Livio Petitto ha convocato la stampa, all'indomani della sconfitta all'Ato rifiuti Presente anche il presidente della federazione Gerardo Capodilupo, il vicesegretario Adriana Guerriero e il consigliere provinciale Franco Mazzariello.

Petitto e De Caro non hanno gradito la modalità di gestione delle ultime elezioni negli enti di servizio (Ato, Eci, comunità montane, piani di zona etc) condotta “da una sola parte del Pd” e ora chiedono a Pizza di convocare al più presto un tavolo di discussione, prima delle amministrative, e prima della conferenza programmatica di settembre, aperto a tutte le forze della coalizione così come è intesa dalla segreteria nazionale. E cioé con dentro non solo M5S, Verdi per l'Europa, Si, Leu e Articolo Uno, ma anche Italia Viva co Enzo Alaia e Azione, quelli che hanno votato contro il Pd alle provinciali per intenderci. A fare l'elenco dettagliato dei partiti che dovrebbero stare nel campo largo è proprio il deputato sannita (nella lista degli alleati ovviamente non ci sono i mastelliani).

Due le questioni sul tavolo: i rapporti di forza all'interno degli organismi del partito e la politica delle alleanze in vista delle prossime scadenze elettorali. Ma ce n'è una terza, di non poco conto, che investe direttamente il comune capoluogo e il sostegno alla maggioranza di Festa.

Andiamo con ordine. Gli organismi del partito: “Chi pensa che dopo due settimane vogliamo mettere in discussione l'esito del congresso rimarrà deluso – ha chiarito De Caro - Noi rappresentiamo il gruppo di maggioranza relativo nel Pd. Potevamo chiedere a pieno titolo il segretario, non lo abbiamo fatto perché qualcuno lo avrebbe usato per far saltare l'accordo, e di vedovi in giro ve vedo ancora molti...”.

Dunque piena fiducia nel segretario Pizza. “Vale poco dire che è più amico di altri, Pizza è punto di sintesi delle diversità che rappresentano una ricchezza nella vita del partito”.

Quanto ai congressi di circolo il parlamentare sannita è stato altrettanto chiaro richiamando l'ultimo provvedimento del commissario Bordo: “i congressi si devono fare tutti entro il 30 aprile. Per i comuni al voto forse si può rinviare, ma ve ne sono altri 100 che non votano a cominciare da Avellino e Ariano”.

Infine la politica delle alleanze. “Vale la linea Letta. Partiamo dalla straordinaria elezione di Manfredi a Napoli, quindi un campo largo in cui il Pd sia architrave della coalizione” con M5s e gli altri compresi i renziani e i calendiani. Per De caro nessuna deroga per l'Iprinia “solo perché una delle formazioni è più forte della media nazionale che quel partito raccoglie. Dobbiamo parlare con tutti. Quindi nessuna discussione sul congresso del 18 marzo perché vorremmo che questa unità si proiettasse nella vita delle istituzioni e nella discussione politica: la Provincia, l'Asi (dal quale è assente il Comune di Avellino) tutti gli enti devono rispettare questo pluralismo – aggiunge il deputato - Chi pensa che siano cose cose personali, pensa male e si troverà peggio”.

E su questo punto il consigliere Petitto è stato ancora più chiaro: “Abbiamo raggiunto l’unità con grande fatica e va portata avanti con i fatti. Se continua a mancare il confronto, il risultato è quello dell'Ato rifiuti. Non si può sapere chi effettivamente ha votato contro o non ha sostenuto Pasquale Giuditta. È stata una sconfitta di tutto il Pd, anche mia. Potrei parlare di come si è comportata una parte del Pd all’Asi, al Piano di Zona, nelle Comunità Montane. Una mera occupazione di poltrone, si è agito a seconda della convenienza per accontentare l’amico di turno, non siamo assolutamente d’accordo. Noi siamo altra cosa” sottolinea il consigliere regionale che però ancora non è passato ufficialmente nel gruppo del partito democratico a Palazzo Santa Lucia. “Un percorso avviato – assicura – è solo una formalità”.

Nel frattempo il gruppo di Petitto resta saldamente in maggioranza al Comune di Avellino a sostegno del sindaco Gianluca Festa . «Non c’è motivo per togliere la fiducia a Festa – chiarisce il consigliere regionale - Abbiamo firmato un patto elettorale e per quanto mi riguarda sto apprezzando i toni che il sindaco sta utilizzando dal punto di vista della comunicazione. I fatti gli stanno dando ragione e discutendo con il mio gruppo consiliare credo ci saranno obiettivi raggiunti a breve termine”. Poi la stilettata al gruppo dem a Piazza del popolo e in particolare al capogruppo Ettore Iacovacci: “ Il Pd, nel Consiglio Comunale, non può essere rappresentato da chi svolge ruoli in sindacati di destra. Anche questo è un aspetto che va chiarito. Non mi posso sentire rappresentato da persone di destra all’interno del Pd. A dstra ci sono i nostri avversari. Per me la colaizione che deve andare avanti, anche negli enti di servizio, è quella del campo largo come lo definisce Letta, lo stesso che ha sostenuto il sindaco di Napoli, Manfredi”.

A chiusura lo scenario per la città di Avellino. De Caro: "Sulla città non c’è molto da dire, rispettiamo il patto elettorale, sancito dai cittadini, che ha dato mandato a Gianluca Festa. Patto che va mantenuto, ne ridiscuteremo a maggio 2024, pensando ad un assetto differente, ma non a un sindaco differente. Sempre in termini di unità del partito, ne ridiscuteremo insieme a tempo debito".