Isochimica, Della Pia: l'ennesimo omicidio

Il segretario del Prc sulla morte del 52enne

Avellino.  

«La morte di Salvatore Alterio, cinquantaduenne ex dipendente dell’Isochimica è l’ennesimo omicidio di Stato. All’inizio degli anni ottanta Elio Graziano,nella totale illegalità, reclutava carne viva da destinare alla mattanza tenendo conto di pochi requisiti tra i quali l’età che, doveva essere compresa tra i diciotto e i venti anni, in quel momento lo spregiudicato  datore di “lavoro” in piena consapevolezza condannava a morte giovani ignari, sfruttando la loro necessità di lavoro, la loro disperazione di figli nati in una terra povera e da poco martoriata dal sisma, in quell’istante spegneva per sempre i loro sogni, la loro voglia di vivere e segnava drammaticamente il loro destino, agnelli sacrificati in nome del denaro!»

Lo ha affermato il segretario Tony Della Pia del Prc Avellino. «La vicenda legata all’ex opificio non è una semplice storia di ingiustizia sociale, ma l’emblema degli impari rapporti di forza tra capitale e lavoro, l’esempio eclatante delle corruzioni diffuse, Salvatore come tutti gli altri  e vittima di un sistema perverso e amalgamato dalla sete di potere, dal profitto. Sono trascorsi trent’anni, nulla è mutato se non che gli attori principali, quindi i lavoratori, i loro familiari, i cittadini di Borgo Ferrovia e della Valle del Sabato cominciano a pagare un debito che non intendevano contrarre, il resto è una fotocopia un po’ sbiadita di pagine già lette. 

Chi oggi ricopre ruoli istituzionali sufficienti per riconsegnare giustizia, diritti e fiducia continua a beffeggiare la dignità di esseri oramai paragonabili ai dannati di Dante. Lo Stato tramite i vertici delle ferrovie ha architettato tutto ciò per cui è il mandante della mattanza,  Lo Stato, attraverso il Governo, continuando a negare il sacrosanto diritto al pensionamento oltre che il dovuto risarcimento economico agli operai e a chi ne ha diritto, perseverando in un’indegna organizzazione dell’assistenza sanitaria preventiva, tergiversando tra pratiche burocratiche e discutibili investi mementi economici riguardo alla bonifica del territorio, perpetua nella sua azione criminogena, è ancora complice dei carnefici e nemico della povera gente. Oggi è un giorno di lutto  tuttavia il dolore non cancella la nostra sete di giustizia, con questo spirito continueremo la nostra lotta  per Salvatore e per quanti non ci sono più, ma soprattutto per i loro figli, perché possano lenire il loro dolore sapendo che verità e diritti sono possibili, se si sconfigge lo sconforto e la rassegnazione».

Redazione