Pd, tesseramento gonfiato, il commissario Bordo valuta rinvio del congresso

Nelle chat il sistema per fare tessere: "“ tanto non vi costa nulla. I soldi ce li mettiamo noi"

pd tesseramento gonfiato il commissario bordo valuta rinvio del congresso

10400 iscritti in dieci giorni, neanche in tutta l'area metropolitana di Napoli al 2020 si superavano le 5mila tessere

Avellino.  

Boom di tesserati al Pd irpino, un gran lavoro attende la commissione di garanzia che entro domani dovrà validare le 10400 sottoscrizioni, avvenute tutte rigorosamente on line con il sistema della ricarica prepagata, alla federazione De di Avellino. Il 24 ottobre si contavano 2408 tessere: 8mila iscrizioni in dieci giorni, quasi mille al giorno, fino allo scadere della mezzanotte del 5 novembre. Numeri spropositati che aprono la strada al sospetto di un’operazione poco chiara e che nelle ultime ore hanno fatto gridare allo scandalo parecchi esponenti di spicco del partito.

Tanto per capirci, nell’area metropolitana di Napoli che conta quasi due milioni di abitanti, le tessere sottoscritte al 2020 non superano le 5mila unità. E allora delle due l’una: o l’Irpinia è la provincia più rossa d’Italia o qualcuno ha voluto strafare “acquistando” tessere per una cifra che supera i 230mila euro. Ma c’è di più. Sembra sia girato su una chat di whatsapp, un messaggio in cui, in sostanza, si invita la gente a farsi la tessera del Pd, “perché tanto non vi costa nulla. I soldi ce li mettiamo noi, basta che ci date i nomi. Dobbiamo fare numero. In cambio ne avremo benefici”. Ora è doveroso chiarire da chi sia partito questo messaggio che rischia di gettare ombre pesantissime su un tesseramento già fortemente compromesso.

C’è chi come Antonio Gengaro parla di una vera e propria Opa lanciata sul Pd, una scalata che porterà inevitabilmente il partito a sbattere, molto prima del congresso. “Ci sono paesi irpini in cui ci sono più tesserati del Pd che votanti” ha denunciato l’ex presidente del consiglio regionale Rosetta D’Amelio mentre Ida Grella va oltre: “Fare il tesseramento a ridosso del congresso ha portato a questo disastro. Si sapeva che si sarebbe arrivati a tanto con il sistema on line, e ora anche verificare la legittimità delle tessere è complicato. Ci sono persone che non c’entrano niente col Pd - aggiunge l’ex capogruppo - altri che hanno militato nella destra e persino ultranovantenni che si sono tesserati a loro insaputa. Il danno di immagine per il nostro partito è drammatico”.

Si dice sorpreso il commissario inviato dal segretario Letta, l’onorevole Michele Bordo, che non si aspettava certo questi numeri, e a questo punto valuta la possibilità di rinviare il congresso: “Avevamo optato per le adesioni online perché lo ritenevamo un criterio serio con procedure rigorose, ora faremo le nostre verifiche. Riuniremo la commissione e valuteremo se ci siano state forzature e anomalie nelle procedure, ma devo prendere seriamente in considerazione l’opzione di rinviare il congresso”, ha dichiarato.