Tripaldi: «Nola, città senza un progetto»

L'intervista al consigliere comunale d'opposizione su quel che non va nella cittadina bruniana

Nola. «Nola è una città senza un programma e i cittadini sono stanchi di doversi confrontare quotidianamente con il pressapochismo dell’Amministrazione Biancardi». Abbiamo chiesto al consigliere d’opposizione al Comune di Nola Mariafranca Tripaldi di ‘andare oltre’ il manifesto a sua firma che da ieri tappezza le cantonate della cittadina bruniana. E l’avvocato, com’è suo costume, non si è tirato indietro aiutandoci ad approfondire, ad una ad una, tutte le spinose questioni che l’hanno indotta a definire Nola «una comunità senza un progetto».

A cominciare dall’aleatorietà dell’azione amministrativa. «A prescindere dalle singole questioni, sulle quali poi torneremo, la percezione del cittadino è che a Nola, l’Amministrazione Comunale non riesca a tener dietro alle cose che annuncia di voler fare», dichiara la Tripaldi. «Un esempio? La recente iniziativa della task force contro lo sversamento incivile dei rifiuti. Premesso che si tratta di una battaglia di civiltà alla quale non si può non partecipare, non comprendo però la genesi della decisione di affidare i controlli al comando di polizia municipale, mentre fino a qualche mese fa si salutava con grande fasto e senza lesinare autoreferenziali complimenti l'utilizzo delle Guardie Ambientali, per cui veniva redatto più d'un regolamento».

L’avvocato Tripaldi pone questo esempio a testimonianza dell’assenza di programmazione nel modus operandi del sindaco Biancardi la cui Amministrazione, come recita il titolo del suo ultimo manifesto, avrebbe bisogno di “un bagno di realtà». Espressione che, semplificata, equivale a dire: “Cari amministratori di maggioranza, nell’interesse di tutti, datevi un progetto». Un piano articolato e complessivo di valorizzazione territoriale che, in primo luogo, vada a regolamentare le evidenti storture che si palesano nella gestione dei rifiuti, nel decoro urbano, nella gestione del cimitero. Ma anche per quel che concerne l’organizzazione della Festa dei Gigli, e non da ultimo l'applicazione della normativa nazionale per il rispetto delle quote rosa in giunta comunale .

«La Fondazione e i referenti comunali hanno dimostrato ancora una volta di non essere interessati al confronto, alla condivisione reale del progetto, alla trasparenza di azioni e di bilanci, regalandoci un’altra Festa dei Gigli improntata alla marcia indietro rispetto ai paletti fissati e all’improvvisazione, con buona pace di regolamenti e direttori artistici coinvolti soltanto a metà», scrive la Tripaldi nel manifesto. Nella denuncia pubblica un passaggio importante l’avvocato lo riserva anche alla “tutela dei verde e alla gestione dei beni comuni”. Il riferimento va alle recenti vicende giudiziarie che hanno interessato la villa comunale. «E’ l’esempio più lampante della gestione del verde pubblico del nostro sindaco e dell’assessore Parisi: perizie fallaci, chiusura, riapertura natalizia, chiusura, riapertura parziale e nuovamente chiusura della villa, a cui vanno ad aggiungersi il disprezzo delle prescrizioni ministeriali e il coinvolgimento della Procura della Repubblica. Davvero un ottimo lavoro! E i cittadini restano senza spazi verdi in cui trovare refrigerio, mentre il Parco della Stella e quello insistente nella Gescal sono in stato di abbandono».

 

Rocco Fatibene