Alto Calore, Sibilia (M5S): Ciarcia si deve dimettere, poi la soluzione

Il sottosegretario: " Pronto ad aiutare, ma i vertici devono dimettersi"

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Avella.  

Il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia, intervenuto ieri a Villa Amendola nel dibattito sulla crisi dei partiti, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla vicenda dell'Alto Calore. L'Inchiesta della Procura di Avellino ha avuto il via proprio da un dossier anonimo ricevuto dal deputato dei cinque stelle e da lui stesso consegnato agli inquirenti nel febbraio del 2017.

“Purtroppo è veramente triste essere facili profeti su questa vicenda, non era certamente a questo che volevamo arrivare. Su Alto Calore ho proposto tante soluzioni alternative, le carte erano chiare, l'azienda dell'acqua è stato sempre un carrozzone, ma ora è necessario salvaguardarla il più possibile”.

Sul possibile ingresso di provati Sibilia ammette: “Si c'è il rischio, se nessuno si fa avanti. Se per anni si mette la polvere sotto il tappeto non si risolve mai la situazione. Anche quando eravamo all'opposizione ci credevo e ci voglio ancora credere, ma domani mattina vorrei leggere sui giornali delle dimissioni dei reggenti dell'Alto calore: sarebbe un segnale di cambiamento. I fatti oggi dicono che la Procura fa delle richieste. Basta con le polemiche tra i politici locali, a che serve? Io sono al Governo da tre anni e propongo soluzioni, non sopporto che cittadini irpini impiegati nell'azienda si trovino in difficoltà. Ci vuole un minimo di responsabilità non perchè qualcuno debba ammettere colpe, non sono qui a fare l'accusatore, ma è doveroso che gli attuali vertici facciano un passo indietro: se nessuno mai si schioda dalla poltrona non si va da nessuna parte”.

La soluzione potrebbe essere il concordato? “Si, e auspico che questa possa essere la soluzione. E comunque c'è da cogliere l' occasione del Pnnr. Senza andare troppo lontano le soluzioni più vicine sono le migliori. Ma prima di tutto è necessario che chi guida oggi si faccia da parte e tutti insieme, partiti e società civile troviamo l'assettoo migliore per riprenderci la nostra ricchezza: l'acqua”