Recovery, Bonavitacola: "Regione tagliata fuori". E l'Acs? Si può salvare

Il vice presidente della giunta regionale ad Avellino per il dibattito sullo sviluppo

recovery bonavitacola regione tagliata fuori e l acs si puo salvare

" Al momento il Pnnr è qualcosa di ignoto e confuso ed è tutto centralizzato". E sul fallimento dell'Alto Calore è ottimista: "Può anche darsi che da questo scossone venga fuori qualcosa di utile”

Avellino.  

Dalle politiche di rilancio nel contesto del Pnnr al ruolo dei partiti, due giorni di serrato confronto nella location di Villa Amendola ad Avellino per approdare ad un “manifesto per lo sviluppo dell'Irpinia” da sottoporre all'attenzione della Regione e del Governo. Hanno preso parte il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia, l'ex senatore Enzo De Luca. la ex deputata Alberta De Simone e l'ex deputato Gerardo Bianco, insieme al presidente dell'Ordine dei Giornalisti Ottavio Lucarelli. Particolarmente interessante il confronto sul ruolo dei partiti in una fase in cui si registra una fuga dalla politica strutturata, alla vigilia delle elezioni amministrative, dove c'e solo spazio per civismo e personalismi. “Purtroppo va preso atto del fatto che alle vecchie ideologie non si sono sostituite formazioni politiche moderne in grado di interpretare il tema dei diritti, lavoro, sicurezza e giustizia nella società di oggi – ha dichiarato il braccio destro del governatore - I limiti dei partiti però sono stati colmati in parte dalle forze del mondo civico e associativo. L'incontro tra politica e civismo è una novità importante per la nostra democrazia, che rende i partiti più vicini alla realtà e consente al civismo di abbandonare i particolarismi”.

Sulla sfida del Recovery Bonavitacola replica anche a chi, come il presidente della Provincia di Avellino Domenico Biancardi, ha chiesto alla Regione un maggiore coinvolgimento nella progettazione. “La verità è che anche la Regione chiede maggiore coinvolgimento al Governo. Al momento il Pnnr è qualcosa di ignoto e confuso ed è tutto centralizzato, siamo tornati all'italia del 1970 prima della nascita delle regioni: questo Pnnr sembra un'Italia senza le regioni. Dobbiamo dire che va rispettata la costituzione. Da Roma pensano di gestire 209 miliardi senza consultare nessuno, io li vorrei vedere...” Infine la vicenda dell'Alto Calore. La Regione è in contatto con gli amministratori e sta effettuando un approfondimento con consulenti specializzati in diritto societario per capire quali sono le strade per evitare il fallimento chiesto dalla Procura di Avellino su una base debitoria di 150 milioni di euro. “Le nostre priorità sono due – ha dichiarato Fulvio Bonavitacola – Primo: garantire il mantenimento del servizio pubblico e secondo assicurarci che rimanga gestito dal pubblico. Però c'è un deficit da risanare. Bisogna avviare transazioni con i principali creditori. Alla fine chissò, può anche darsi che da questo scossone venga fuori qualcosa di utile”.