Italicum, Rubinaccio bacchetta i parlamentari: non difendono la nostra identità perchè nominati. Il riferimento è ai territori della Bassa Irpinia che con l'entrata in vigore della nuova legge elettorale non faranno più parte del collegio di Avellino, ma passerranno con quello del nolano.
«I collegi plurinominali previsti dall'Italicum e la nuova geografia istituzionale disegnata in modo raffazzonato e maldestro da parte del Governo, impongono una vera e propria mobilitazione. A partire dalle amministrazioni locali, che invece sono rimaste in silenzio di fronte allo spezzatino istituzionale proposto e al grave vulnus istituzionale e di rappresentanza che si determinerà conseguentemente. Siamo di fronte al confinamento della nostra area a periferia del napoletano. Questo territorio viene scippato di una sua identità, quella irpina e a distanza di anni, sventata l'ipotesi che si potesse giungere alla provincia di Nola, ora nei fatti il governo Renzi impone una divisione dei collegi che ci catapulta in una rappresentanza che non rispecchia assolutamente l'identità del territorio».
«Mi duole che questa legge sia passata anche con il voto dei parlamentari di questo collegio, a cui chiedo un ripensamento, un moto di coraggio, un atto di amore per questa terra. E per questo che è necessario ora che non solo i politici, ma anche i cittadini si mobilitino affinché questo «mostro» politico creato da parte del governo Renzi venga modificato. Il vero paradosso che i nostri cittadini si troveranno alla Camera a votare insieme all'area nolana, alla Regione invece a votare insieme all'Irpinia».
«Una contraddizione che si deve cancellare, prima che questa terra si trovi di nuovo mortificata da scelte calate dell'alto. I parlamentari, che dovrebbero intercettare i bisogni dei cittadini, dovrebbero fare davvero il loro ruolo, quello di rappresentare il territorio e soprattutto la sua identità. Purtroppo paghiamo lo scotto di una rappresentanza parlamentare nominata, non eletta. Che non si sente nel dovere di rappresentare il territorio, ascoltare le comunità, farsi carico delle loro istanze. Ora basta, abbiate anche voi un moto di dignità istituzionale, scegliete di dare una risposta alle vostre terre».