Nuovo partito popolare, Rotondi e Gargani chiamano De Mita

I due esponenti di spicco dell'area moderata pronti a ragionare sul progetto di riunificazione

nuovo partito popolare rotondi e gargani chiamano de mita

Ad aiutare il processo solo una nuova legge elettorale in chiave proporzionale

Avellino.  

Stavolta si vuole fare sul serio: ricostruire un fronte unico popolare. Dopo l'iniziativa lanciata da Giuseppe de Mita e Mario Mauro la scorsa settimana, i primi a rispondere all'appello lanciato per costruire la “Rete dei popolari”sono Gianfranco Rotondi e Giuseppe Gargani. I due esponenti di spicco dell'area moderata hanno già tentato nei mesi scorsi di condurre un'operazione simile, cioè quella di riportare sotto un unico tetto il mondo centrista raccogliendo oltre 70 sigle territoriali sotto la sigla "Federazione popolare democratici cristiani", un progetto che ha coinvolto già molti moderati delusi, a cominciare da quelli dentro Forza Italia che male hanno digerito la progressiva perdita di indentità del partito di Berlusconi ormai schiacciato sulle destre. Con Rotondi e Gargani altri esponenti storici dell'ex Dc come Lorenzo Cesa, Mario Tassone,  e Renato Grassi. 

Rotondi e Gargani si dichiarano pronti a ragionare con De Mita sul nuovo progetto nella convinzione che bisogna portare avanti una linea comune e trovare una sintesi. Ora resta da vedere "chi si aggiunge a chi".  Rotondi pensa a una costituente per un nuovo Partito Popolare dove non ci dovranno essere pregiudizi nei confonti di nessuno.

Ad aiutare questo processo potrebbe essere solo una nuova legge elettorale in chiave proporzionale “pura”. Chi punta a creare una formazione di centro oggi è costretto a fare i conti con la legge in vigore, un sistema elettorale misto (proporzionale più una quota di collegi uninominali dove vige il principio maggioritario). La legge attuale non agevola i progetti centristi ma neppure sbarra loro definitivamente la strada. Anche perché non è neppure probabile un ritorno al sistema maggioritario di un tempo, vista l’opposizione dei 5 Stelle. Il punto vero semmai è capire se oltre ai tanti “ispiratori” di questo nuovo partito di centro ci sono davvero anche gli elettori. Se esiste un bacino “popolare” insomma, se c'è davvero quella spinta dal basso di cui parlava Giuseppe De Mita nel corso della conferenza on line che ha lanciato il progetto della “rete”. Ammesso che esista una forte “domanda di centro” resta da definire la proposta di governo e su questo fronte finora, di proposte, se ne sono sentite ancora poche.