Biodigestore, Petracca (Pd): ora si proceda su altri siti

Il consigliere regionale del Pd: "Esistono altre candidature che meritano di essere valutate"

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Il sindaco di Santa Paolina: "Non ci siamo mai rassegnati all'idea che questo territorio potesse essere così clamorosamente sfregiato"

Avellino.  

"La sentenza del Tar relativa alla vicenda del biodigestore di Chianche conferma la tesi che in più occasioni ho portato all'attenzione dei tavoli deputati a seguirne l'iter". È quanto dichiara il consigliere regionale Maurizio Petracca. "Il Comune di Chianche non poteva immaginare - aggiunge Petracca - di realizzare quest'opera senza consumare tutti i passaggi autorizzativi necessari. Bastava, come ripeto da tempo, la constatazione che si voleva realizzare un impianto di trattamento dei rifiuti su di un territorio le cui previsioni urbanistiche andavano e vanno in tutt'altra direzione". "Adesso - così conclude Petracca - non si può tergiversare oltre. L'Irpinia ha bisogno di un biodigestore per essere autonoma sotto il versante dello smaltimento dei rifiuti. Esistono altre candidature che meritano di essere valutate e sulle quali procedere celermente. L'ora dell'attendismo, qualche volta colpevole, credo sia definitivamente passata".

Soddisfazione è stata spressa anche dal sindaco di Santa Paolina, promotore e cofirmatario, insieme ad Altavilla e Tufo, del ricorso contro il progetto di realizzazione a Chianche del biodigestore. "Oggi il TAR ha accolto il nostro ricorso, dando credito alle ragioni delle nostre comunità, che non si sono mai rassegnate all'idea che questo territorio potesse essere così clamorosamente sfregiato. Noi non siamo contro il biodigestore in sé, ma collocarlo al centro dell'area di produzione del Greco di Tufo avrebbe significato danneggiare irrimediabilmente un prodotto di eccellenza e con esso una filiera che dà lavoro a tante famiglie." ha dichiarato il sindaco di Santa Paolina, Rino Ricciardelli. 

"Giustizia è fatta" per gli attivisti del Coordinamento Valle del Sabato. "I nostri territori possono continuare a sperare nel futuro.  La sentenza assume un importante significato che va oltre quello strettamente giuridico-amministrativo. Infatti il provvedimento da ragione ai tre comuni dell’areale del “Greco di Tufo” ricorrenti che si sono opposti all’iter seguito dal comune di Chianche che non prevedeva il ricorso alle diverse e selettive autorizzazioni relative alla determinante Valutazione Impatto Ambientale. Ma soprattutto smentisce clamorosamente su tutta la linea l’asse Presidenza A.T.O. Rifiuti Avellino – Comune di Chianche che fino ad oggi ha rappresentato un modo di agire alquanto discutibile facendo ricorso a tutta una serie di sotterfugi tecnico-operativi senza mai portare la discussione della localizzazione nel luogo istituzionalmente deputato che è l’Assemblea dei Sindaci
dell’Ente d’Ambito".