Dall'inchiesta genovese sulle barriere fonoassorbenti è emerso, dalle intercettazioni depositate al Riesame al tempo del crollo del Ponte Morandi, che il direttore delle operazioni centrali di Aspi, Paolo Berti avrebbe mentito al processo per la strage del bus di Avellino, avvenuta nell'estate del 2013 sull'A16.
Una circostanza questa che ha spinto il Movimento Cinque stelle, a partire dal titolare della Farnsina, Luigi Di Maio, a chiedere l'immediata revoca della concessione ai Benetton.
"Abbiamo perso due anni fa circa 40 persone e nessuno ricorda la tragedia di Avellino, dove un pullman e' saltato dal cavalcavia perche' i guardrail erano scadenti. Persone che hanno perso la vita perche' qualcuno non ha fatto manutenzione. Questo governo ci sta provando in tutti i modi ad estromettere Benetton dalle autostrade, ma adesso o lo si fa o e' revoca. Non c'e' piu' tempo da perdere" ha dichiarato Di Maio "Credo sia necessaria una discussione in Consiglio dei ministri su come mettere la parola fine ai rapporti tra i Benetton e il governo italiano" ha aggiunto.
In queste ore è giunta anche la dichiarazione del sottosegretario agli interni, Carlo Sibilia.
"Dall'inchiesta di Genova sulla dirigenza di ASPI emergerebbe che i vertici di Autostrade per l'Italia, ed in particolare Paolo Berti, pur difendere sé stessi e la propria carriera, abbiano mentito ai giudici del processo sulla strage del bus ad Avellino, che il 28 luglio 2013 spezzò la vita di 38 persone. Solo il pensiero mi fa rabbrividire - commenta il deputato irpino dei Cinque Stelle - Sembra che certa gente, pagata per tenere al sicuro i cittadini italiani, abbia pensato al proprio tornaconto invece che alla salute di chi usa le autostrade. Oltre che a confermare, una volta di più, le negligenze della gestione del sistema autostradale, se quanto viene fuori dall'inchiesta dovesse essere confermato, tale risultanza sarebbe da tenere in considerazione in relazione agli esiti del processo sulla strage di Acqualonga, ad Avellino. Forse per qualcuno la vita di quelle 38 persone e dei dieci feriti valeva meno dello scatto di carriera e del conseguente aumento di stipendio. Ora si faccia piena luce, non solo sulla strage del Ponte Morandi, ma anche su quella di Avellino, in maniera da restituire giustizia, e soprattutto verità, alle vittime e alle loro famiglie".