Vicesindaco e post fascisti, aperta l'inchiesta

Finisce all'attenzione della Procura il caso politico scoppiato nel comune di Cesinali

vicesindaco e post fascisti aperta l inchiesta

Il sindaco Fiore ribadisce: "siamo profondamente antifascisti" ma per ora nessun provvedimento. Da più parti si chiedono le dimissioni di De Vito

Cesinali.  

Finisce all'attenzione della Procura di Avellino il caso del vice sindaco di Cesinali, finito nella bufera politica dopo aver pubblicato dei post inneggianti al fascismo sulla sua pagina social. I carabinieri avrebbero già acquisito la documentazione necessaria a risalire ai post originali resi pubblici ieri dal gruppo di opposizione consiliare dei “Giovani per la Valle del Sabato” che insieme alle Sardine irpine, nel giorno dell'Epifania, hanno fatto scoppiare il caso.

La Repubblica italiana ed il suo corpo di leggi inquadra precisamente l'apologia del fascismo come un grave reato previsto dalla legge del 20 Giugno 1952 numero 645, anche nota come Legge Scelba, che prevede reclusione da 6 mesi a 2 anni oltre che una sanzione pecuniaria. L'obiettivo della legge è punire “chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.

Il sindaco e la giunta di Dario Fiore nel frattempo chiedono scusa ufficialmente alla comunità con un manifesto in cui si prendono le nette distanze dalle esternazioni del vice sindaco Pasquale De Vito.

“Carissimi concittadini, a seguito delle polemiche nate da alcuni post su facebook sul profilo personale del vicesindaco Pasquale De Vito, il sottoscritto sindaco del comune di Cesinali Dario Fiore e i consiglieri di maggioranza della lista “Lo Stemma Pro Cesinali” condannano e si dissociano da tali dichiarazioni. La Lista Lo Stemma che amministra il nostro comune da oltre 60 anni è storicamente, sia dal punto di vista culturale che politico, espressione di ideali antifascisti – chiarisce il sindaco - Anzi non ci stanchiamo di ricordare che la Costituzione Italiana nata dalla Resistenza, è chiaramente ispirata ai valori antifascisti, la cui realizzazione e la piena attuazione rappresenta il nostro obiettivo principe”.

“Siamo convinti che il vicesindaco farà le sue dichiarazioni in merito alle quali decideremo come agire – aggiunge Fiore - Sentiamo comunque il dovere di chiedere scusa all'intera Comunità coinvolta senza volerlo in una bufera mediatica”.

Da più parti si chiedono ora le dimissioni del vice sindaco. Le reazioni del mondo politico si susseguono sia sul piano locale che nazionale.

Il caso sarà portato all'attenzione del Viminale e del Parlamento. Ad annunciarlo il segretario nazionale del Psi Enzo Maraio.

Anche la presidente del consiglio regionale Rosetta D'Amelio si è detta sconcertata: “Mi fa specie che in Irpinia, in una provincia dove la tradizione politica del comunismo e del cattolicesimo democratico ha una storia antica fatta di lotte e impegno culturale, possano verificarsi casi del genere con protagonisti esponenti delle Istituzioni. Mi sento quindi di condannare senza appello quanto accaduto e di suggerire al vicesindaco un passo indietro nel rispetto della Repubblica italiana di cui è un rappresentante sul territorio, nella consapevolezza che le donne e gli uomini liberi e antifascisti non resteranno mai silenti di fronte a questi comportamenti e continueranno (continueremo) a denunciare messaggi razzisti e xenofobi portatori di odio e violenza” scrive la D'Amelio.

Già nella serata di ieri il primo cittadino di Cesinali si era personalmente dissociato dalle dichiarazioni del suo vice. Dopo aver convocato la giunta il sindaco tuttavia non ha ancora assunto provvedimenti, probabilmente in attesa che sia lo stesso consigliere a fare un passo indietro.