Vicesindaco inneggia al fascismo, le sardine: "Dimettiti"

Scoppia il caso a Cesinali. Duro attacco dei Giovani all'esponente della giunta Fiore

vicesindaco inneggia al fascismo le sardine dimettiti

"Non vogliamo essere rappresentati da chi ignora volutamente la storia, non è ciò di cui abbiamo bisogno. La Repubblica italiana inquadra precisamente l'apologia del fascismo come un grave reato previsto dalla legge del 20 Giugno 1952 numero 645

Cesinali.  

Non sarebbe la prima volta che il vicesindaco di Cesinali, Pasquale De Vito, pubblica sulla sua pagina facebook dei post in cui si leggono frasi inneggianti il Duce e il fascismo.

Ma stavolta da Cesinali il gruppo dei Giovani per la Valle del Sabato, di cui fa parte anche Claudio Petrozzelli, portavoce delle sardine irpine, ha deciso di ribellarsi e manifestare pubblicamente il proprio dissenso richiamando l'esponente della giunta Fiore a un comportamento degno di un rappresentante delle istituzioni in uno stato democratico. In un durissimo comunicato il gruppo dei Giovani chiede le dimissioni di De Vito, e al sindaco e all'amministrazione comunale di prendere le distanze dalle ideologie che ispirano il vicesindaco. 

“Il contesto storico in cui ci troviamo è indiscutibilmente difficile, il sistema democratico è continuamente messo alla prova dagli effetti di una retorica politica sempre più populista ed estremista. Noi ci sentiamo chiamati in causa, per questo pensiamo sia necessario non chiudere un occhio ma tenerli ben aperti e vigili su ciò che ci circonda e sui segnali che provengono da chi ancora oggi non condivide, con la società civile, il valore del far tesoro degli sbagli del passato – scrivono i Giovani della Valle del Sabato - Ecco perché segnaliamo ancora una volta i messaggi assolutamente negativi che il Vicesindaco della comunità di Cesinali, la nostra comunità, veicola attraverso i propri canali social. L'utilizzo dei social, per quanto personale possa intendersi, è specchio dello spessore umano e politico di una persona che ha un ruolo istituzionale”.

“Sono decine i contenuti postati dal Vicesindaco che esprimono anche calorosamente il proprio sostegno o consenso nei confronti di quanto più antidemocratico sia esistito nel nostro Paese. Frasi inneggianti il fascismo ed in generale la dittatura più vergognosa che ha caratterizzato un periodo storico lontano quasi un secolo, non vorremmo più leggerle e soprattutto vorremmo che queste mentalità rimanessero ben distanti dalla cosa pubblica.

Contenuti che spesso ci vengono segnalati anche da concittadini e che restituiscono un'immagine di una amministrazione comunale certamente poco attenta, troppo spesso distratta, su quali siano le priorità del nostro territorio. Ancora una volta, quindi, non si parla di presente e futuro ma di passato. Un passato incautamente onorato e da tempo posto all'attenzione da parte del Vicesindaco che riteniamo comunque essere libero di perpetrare il suo atteggiamento rigettante le più basilari nozioni storiche e politiche, ma lontano dai luoghi dell'amministrazione pubblica” continuano i Giovani della Valle del Sabato.

“Mussolini, il Duce tanto onorato dal Vicesindaco, ha privato libertà oggi date anche troppo per scontate: libertà di voto, di associazione, di sciopero e di opinione. Eseguiva condanne a morte anche nei confronti di oppositori politici ed è stato il principale responsabile di centinaia di migliaia di morti. La Repubblica italiana ed il suo corpo di leggi inquadra precisamente l'apologia del fascismo come un grave reato previsto dalla legge del 20 Giugno 1952 numero 645, anche nota come Legge Scelba, che prevede reclusione da 6 mesi a 2 anni oltre che una sanzione pecuniaria. L'obiettivo della legge è punire “chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”.

“All'amministrazione comunale tutta rivolgiamo l'invito a prendere chiaramente le distanze dalle ideologie che ispirano il nostro Vicesindaco ed inoltre chiediamo che si doti di un canale di comunicazione ufficiale ed univoco, in modo da poter tenere la cittadinanza informata delle questioni comunali senza dover fare uno slalom tra una effige ed un busto di un dittatore, per esempio. Richiamato già una volta, invitiamo quindi il Vicesindaco a rivedere le proprie posizioni e fare un passo indietro rispetto il suo incarico, rassegnando le dimissioni. Non vogliamo essere rappresentati da chi ignora volutamente la storia, non è ciò di cui abbiamo bisogno. Stiamo combattendo anche contro lo spopolamento che vede la nostra Irpinia perdere letteralmente pezzi ogni giorno, non possiamo permetterci di perdere anche la dignità difronte a queste mancanze così gravi da parte di chi è chiamato ad amministrare. Questa terra, la Valle del Sabato, ha bisogno di ben altro.

E arrivano anche le prime reazioni indignate dal mondo della politica irpina. Roberto Montefusco (Sinistra Italiana): "Grazie alle segnalazioni dei gruppi di opposizione e di cittadini di Cesinali sono stati denunciati i reiterati comportamenti del vicesindaco Pasquale De Vito che sui social si rende responsabile di una chiara apologia di fascismo. Tutto ciò, oltre che essere sanzionato dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica, e' ancora più grave quando giunge da chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni ed una comunità, per cui dovrebbe essere sacro il rispetto dei valori costituzionali, incompatibili con la volgare esaltazione del fascismo e dei suoi simboli. E' evidente che De Vito debba dimettersi immediatamente,  e mi auguro che il Sindaco e la maggioranza abbiano la sensibilità democratica minima per capire che Cesinali non merita questo scempio e l' indecenza di queste esternazioni. Non e' possibile minimizzare, ignorare, sottovalutare queste parole e questi slogan, e chi lo fa si assume una responsabilità gravissima".

Chiede una netta presa di posizione anche Francesco Iandolo consigliere comunale di Avellino prende Parte: "Viviamo in tempi difficili di perdita di valori e di frammentarietà. Oggi più che mai l'esempio e la testimonianza delle persone impegnate in politica serve per orientare le comunità al bene comune. Ciò che ostenta il vicesindaco di Cesinali sui social è grave perché l'apologia del fascismo è contro la costituzione della nostra repubblica nata dalla Resistenza al fascismo. Ci chiediamo con che spirito si può amministrare una comunità con questi modelli di riferimento? Serve una presa di posizione netta delle istituzioni per arginare questo preoccupante fenomeno".