Consiglio comunale, nasce il gruppo App

Iandolo e D'Alessandro senza Cipriano che è passto nel Pd rilanciano il progetto politico

Avellino Prende Parte guarda ai comuni dell'hinterland, ai movimenti e alle associazioni in ottica regionali "Siamo inclusivi, vogliamo fare sintesi, ma siamo critici con le esperienze di governo degli ultimi dieci anni"

Avellino.  

Cambia il nome il gruppo consiliare di opposizione Avellino Più in Avellino Prende Parte. Dopo il passaggio di Luca Cipriano nel Partito Democratico il gruppo consiliare composto da Francesco Iandolo e Andrea D'Alessandro ha deciso di continuare il percorso sotto la denominazione App “che resta federata alla coalizione con la quale ci siamo presentati alle amministrative – precisa subito Iandolo – anzi allarga il raggio di azione anche alla provincia provando a tenere dentro le istanze civiche di cambiamento, anche in vista delle regionali del prossimo anno”.

L'esperienza di Avellino Prende Parte del resto era già cominciata prima ancora che si decidesse di dare vita a una coalizione di centrosinistra con la lista Mai Più di Cipriano. Dunque per Iandolo “non si tratta di una presa di distanza ma di un modo per caratterizzare meglio la nostra presenza in Consiglio comunale e fuori. Il gruppo uscito dalle amministrative resta coeso, ma pensiamo sia giunto il momento di provare a far crescere il nostro progetto politico” aggiunge Iandolo.

Dopo le festività natalizie si darà il via anche al tesseremento e ci saranno momenti di confronto nei comuni dell'hinterland per aprire a giovani e amministratori “persone interessate al modello di partecipazione dal basso che abbiamo inaugurato – aggiunge Iandolo – l'obiettivo è creare uno spazio politico per chi non si riconosce al momento nei partiti tradizionali ma attenzione – precisa – non in un'ottica di antipolitica al contrario, siamo contenti e cerchiamo il dialogo con tutte le forze politiche”.

App tiene dentro esperienze movimentiste e di associazionismo, non guarda solo ed esclusivamente a sinistra anche se l'area di riferimento è chiaramente quella progressista.

“Vogliamo provare a fare sintesi di queste esperienze e rilanciare il nostro impegno anche fuori dalla città per costruire un progetto più ampio, di sicuro anti populista e contro il nazionalismo dei salviniani”

Come si pone App in ottica regionali?

“Il quadro al momento è ancora troppo fluido per fare una scelta di campo precisa – ammette Francesco Iandolo – Di sicuro non poniamo alcuna pregiudiziale ma guardiamo certamente con spirito critico all'espeirenza di governo degli ultimi dieci anni di Caldoro e De Luca”.

C'è dunque la possibilità che App confluisca in un progetto alternativo come quello che ha in mente di creare Luigi De Magistris con Dema?

“E' presto per dirlo. Certo guardiamo con interesse a quel laboratorio politico anche se senza De Magistris in campo direttamente perderebbe parte della sua spinta.Il nostro obiettivo comunque per ora è costruire il nostro progetto , lavoriamo sui territori per fare sintesi, il quadro regionale è ancora troppo fluido”

Il consigliere ufficializza anche la richiesta di una sede per il gruppo consiliare, ma per il momento il presidente del consiglio si è rifiutato di concedere uno spazio. «Statuto e Regolamento dicono che ogni gruppo ha diritto ad una sede, un punto di riferimento non solo per noi ma per i cittadini. Proveremo a reiterare la richiesta”

In consiglio comunale il gruppo App continuerà nel solco tracciato di opposizione critica e costruttiva nei confronti della maggioranza di Festa. Dalla questione mobilità alle nomine nelle partecipate alla commissione legalità.

“La delocalizzazione dei bus ha messo in crisi i cittadini e il traffico . Abbiamo prodotto un’infografica che può essere utilizzata anche dalla Polizia Municipale. Per quanto riguarda l'Acs la maggioranza ha prodotto una proposta arrogante ed inopportuna. La gestione dei parcheggi è in pericolo. Quanto al gruppo di lavoro per il condice etico si comincia a gennaio. Sarebbe servita, anche alla luce delle indagini che hanno sconvolto il capoluogo, una commissione antimafia – afferma Iandolo - il nostro mandato non è ampio come avremmo voluto».