Acs, Greco in aula: "Volevano che commettessi un illecito"

L'ex amministratore si difende: "Contro di me azione inquisitoria. Non ho nulla da rimproverarmi"

Preziosi annuncia relazione alla Cosfel. Giordano attacca l'amministrazione: "Sembra quasi l'omicidio perfetto. Dovevano pagare una cambiale elettorale". Spiniello: "Necessario cambio di passo, Spagnuolo uomo giusto. Acs deve offrire più servizi"

Avellino.  

L'ex amministratore di Avellino Città servizi Giovanni Greco, ha atteso che si concludesse il dibattito sulla metro leggera prima di prendere la parola nell'aula del consiglio comunale.

Sul banco ha aperto uno zaino pieno di fascicoli, documenti che ha messo insieme scrupolosamente, appuntando date e numeri dei verbali, fatture e nomi, per dimostrare di aver lasciato “una società in perfetto ordine economico e finanziario” e che i rilievi giunti nei suoi confronti dal Comitato di Controllo Analogo erano solo “pretestuosi”.

Le sue dimissioni, inevitabili, hanno portato alla successiva nomina di Paolo Spagnuolo, ex sindaco di Atripalda, a capo della società partecipata del Comune.

Ma Greco rivendica davanti all'aula di aver sempre “agito con legalità e trasparenza”. Assente il sindaco Gianluca Festa che ha lasciato i lavori durante la “requisitoria” dell'ex amministratore. Greco che ha voluto ringraziare l'ex sindaco Paolo Foti che lo aveva chiamato a dirigere l'azienda nel 2016: “Da lui mai un'ingerenza, ha sempre rispettato il ruolo”. A differenza di quanto sarebbe accaduto nell'ultimo anno, spiega Greco:

“L’Amministrazione ha espresso la sfiducia sul mio operato per l’anno 2018 bocciando il progetto di bilancio approvato nei modi e termini di legge. Le gestioni che mi competono sono state tutte contraddistinte da risultati economici positivi. Oggi la società ha una condizione economica e finanziaria di gran lunga migliore di quella che ho trovato. Il Bilancio 2015 aveva perdite che erodevano l’intero capitale aziendale – prosegue Greco - nell’aprile 2017 ho sottoposto al socio (il Comune) un piano d’impresa 2017/19 con precise indicazioni e suggerimenti da osservare per il nuovo contratto di servizio. Il Piano è stato adottato il 24 aprile 2018 dove si dava mandato al Segretario Generale e ai dirigenti competenti di modificare il Contratto di Servizio. Ad oggi quella volontà è rimasta inevasa – aggiunge l'ex numero uno di Acs – Fino alla ricapitalizzazione dell’aprile 2018 ho gestito la società con criteri di continuità nonostante il capitale eroso. Ero sicuro che l’Acs avrebbe potuto superare i problemi e salvaguardare le unità lavorative. Lo scorso 6 dicembre il socio ha deciso di non approvare il Bilancio 2018 sulla scorta dei verbali del Comitato di Controllo Analogo: era stata rilevata una discordanza tra i crediti di Acs e la contabilità dell’ente. Il rapporto crediti-debiti non trova simmetrica corrispondenza in quanto il Comitato stesso, nell’ottobre 2019 sulla base del Servizio Partecipate, notificava un verbale nel quale si invitava a stralciare una serie di fatture, comprese tra il 2015 ed il 2018, chiedendo di riformulare il progetto di bilancio. Il disallineamento riguarda fatture per 700mila euro oltre Iva che, secondo il Comitato, non dovevano essere emesse. Se avessi stralciato le fatture avrei violato le leggi di redazione dei bilanci pubblici, commettendo degli illeciti nell’esercizio delle mie funzioni”.

Il 26 novembre scorso in una nota di 32 pagine Greco si è praticamente rifiutato di stralciare quelle fatture, ha detto. Da qui quello che lui definisce una “feroce inquisizione” del Comitato di controllo sulla sua azione. “Un comportamento non in aderenza rispetto alle prerogative dell’organo di controllo che dovrebbero essere collaborative non di contrasto. Lo stesso vale per i dirigenti comunali. Nel passato le somme a conguaglio sono sempre state pagate anche quando in fattura c’erano iscrizioni diverse, c’è stata un’attuazione in base alle convenienze dei dirigenti. Le varie doglianze da parte del Servizio Partecipate hanno subito, nel corso del tempo, delle posizioni differenti tali da ritenere infondate e pretestuose quelle attuali. Il riconoscimento dei conguagli potrebbe essere un pretesto per sistemare alcuni disordini nei conti del Comune. Il comportamento del Controllo Analogo è pretestuoso, è un eccesso di potere chiedere di stralciare fatture per servizi contrattuali. La società, così, si sarebbe messa in difficoltà in maniera infondata. Mi costituirò di fronte alle giurisdizioni competenti. Ringrazio i miei più stretti collaboratori con cui abbiamo portato avanti un discorso di legalità e trasparenza facendo emergere la verità".

«Dall’intervento del dottore Greco ho sentito la sofferenza di un uomo che ha creato qualcosa di importante che gli è stato strappato dalle mani. A lui faccio i complimenti – ha dichiarato in aula il consigliere di minoranza Dino Preziosi - La politica sempre più spesso vuole ricoprire ruoli manageriali. O le aziende si gestiscono in modo da poter stare sul mercato o diversamente si lavora solo sulla spesa pubblica”. Preziosi ha annunciato che “sarà preparata una relazione alla Cosfel per comunicare che il consolidato è sbagliato. Penso che il Controllo Analogo abbia responsabilità enormi”.

Dello stesso tono l'intervento del consigliere dei Popolari Nicola Giordano: "L’amministratore Greco ha portato agli atti nel Consiglio, un macigno. Tramite una verifica del Controllo Analogo, fino al dicembre 2018 non ho trovato nulla. I bilanci sono stati tutti approvati fino al 2018, poi comincia una pressione ingiustificata che mette insieme 9 fatture per fare fuori l’amministratore Greco. Mi sembra quasi un omicidio perfetto. Il sindaco Festa aveva la necessità di sistemare un'altra persona all’interno dell' ACS, forse una promessa elettorale. Dispiace che l’avvocato Spagnuolo si sia rizelato, ma purtroppo è questo quello che emerge. Ha pagato la sua cambiale. E la cosa più demoralizzante è che il sindaco non sia in Aula”.

A difesa del nuovo manager è giunto lì'intervento del consigliere Mario Spiniello: "L’obiettivo dell’ACS non è stato mai raggiunto. Quest’amministrazione ha garantito che verranno tutelati tutti i livelli occupazionali ma è necessario un cambio di passo. Quest’azienda costa 2 milioni di euro all’anno e i dipendenti non possono solo occuparsi dei parcometri. A nostro avviso, l’amministrazione Spagnuolo è l’uomo giusto per il cambio di passo. L’avvocato Spagnuolo risponde al profilo che quest’amministrazione cercava. L’Azienda non rappresenta un peso per il comune, ma ci sono delle fatture contestate dal Comitato di controllo analogo e quest’amministrazione non poteva non tenerne conto. L’Acs deve avere un’utilità importante per la città di Avellino. Rivolgo un appello ai colleghi dell’opposizione, nessuno mette in discussione il vostro ruolo. Ma qui sembra che ogni occasione, anche la più banale, viene utilizzata per strumentalizzare e screditare la maggioranza. Tutto quello che abbiamo promesso in campagna elettorale lo stiamo facendo, la città è tornata a vivere. Cito il verde, ma l’elenco è lungo, non si vedeva una città così pulita da anni. Vi garantisco che qualcosa di buono la stiamo facendo. Noi ci assumiamo la responsabilità delle nostre scelte e lo facciamo per migliorare Avellino».