Vignola (Pd): la Regione ha dimenticato il distretto conciario

Il sindaco di Solofra e presidente dell'Ente Idrico: "De Luca ha fatto bene, ma i consiglieri no".

“Mi aspettavo più attenzione dal governo regionale. Ad oggi devo constatare che non vi è consapevolezza della strategicità del distretto industriale di Solofra che era e resta uno dei più importanti del sud Italia incidendo sul Pil della Campania"

Solofra.  

Da molti è indicato tra i possibili candidati irpini del Pd al consiglio regionale per le elezioni della prossima primavera, ma per ora Michele Vignola ha già un bel da fare a Solofra, città che amministra da sette anni (riconfermato nel 2017) e ora anche alla guida dell'Ente Idrico della Campania. Tuttavia il sindaco si dice disponibile, nel caso glielo chiedano, a impegnarsi per il partito e il suo territorio, anche perché finora non si dichiara molto soddisfatto di come sia stata rappresentata l'Irpinia in consiglio regionale.

Nel corso dell'intervista andata in onda su Ottochannel Canale 696 a cura del direttore Pierluigi Melillo, il sindaco della cittadina conciaria è stato lapidario.

“Mi aspettavo più attenzione dal governo regionale. Ad oggi devo constatare che non vi è consapevolezza della strategicità del distretto industriale di Solofra che era e resta uno dei più importanti del sud Italia incidendo sensibilmente sul Pil della Campania”.

Eppure adesso la Regione ha sbloccato i finanziamenti per il depuratore: sette milioni in tutto. Il 23 dicembre

la Conferenza dei Servizi completerà l’iter per l’adozione del progetto definitivo. Ma per il sindaco questi soldi arrivano tardi:

“La Regione ha assunto impegni cinque anni fa sul potenziameto e la rifunzionalizzazione dell'impianto che doveva essere biologico come quello di Santa Croce sull'Arno (oggi abbiamo un impianto chimico- fisico parzialmente biologico) per fare in modo che a Solofra si completasse il ciclo senza dover andare al collettore di Mercato San Severino. Diciamo che la Regione è stata costretta a stanziare i fondi dopo il sequestro preventivo operato dai Noe ben due anni fa per le molestie olfattive che l'impianto provoca. In due anni abbiamo rischiato che l'impianto fosse chiuso per questi enormi ritardi”.

Ma il depuratore è solo una della questioni aperte sul territorio che necessitano di una maggiore attenzione da parte dei livelli istituzionali regionali. Secondo Vignola si sta mancando quello che dovrebbe essere un obiettivo cruciale per il rilancio delle aree produttive.

“Noi abbiamo fatto la nostra parte . Ho fortemente voluto l'aggregazione dei comuni a valle di Solofra, a prescindere dai confini polici, perché credo che l' area di sviluppo Alto Sarno - Valle dell'Irno sia strategica.Pensiamo alla vocazione industriale di Solofra che per la sua posizione può rappresnetare un avamposto nel corridoio tra Tirreno e Adriatico in una logica integrata con le vocazioni dei comuni vicini (agroalimentare, logistica e università). Su questo siamo rimasti soli. Bisogna invece immaginare un contratto di programma che tenga tutto insieme”.

Nonostante questi rilievi però Vignola salva il governatore De Luca, sul quale, dice, il Pd deve puntare per le prossime regionali. Il suo appunto piuttosto è rivolto aiconsiglieri, precisa.

“Il governo De Luca ha fatto bene e meglio dei precedenti, non si può non ripartire da De Luca. Ha le potenzialità per vincere. Certo dobbiamo porci il tema della coalizione che sia il più ampia possibile in sintonia con il livello nazionale.

C'è stata svolta in positivo per le aree interne con più risorse e maggiori risposte ai problemi. E' il ruolo del consigliere regionale che deve tornare ad essere quello di una volta – continua Michele Vignola - non deve essere il cortigiano del re, ma battersi per il territorio. Non deve fare da codazzo alle manifestazioni del governatore ma rappresentare i problemi di chi lo ha eletto. Non abbiamo visto un protagonismo in tal senso. Penso alle Zes, all'ospedale, alla depurazione: ho interpellato più volte i consiglieri regionali. Mai una risposta”.

Da qui le note, ancora più dolenti, che riguardano il Partito Democratico di Avellino.

Vignola non si spiega come “A Roma siano riusciti a fare un governo Pd Cinque Stelle in un mese, a Napoli sono riusciti sempre in un mese a ritrovarsi sulla figura di un unico candidato superando le divisioni interne, soltanto qui ad Avellino non si riesce proprio ad uscire dalle secche. Prima il direttorio, poi è arrivato Ermini, ora c'è il commissario cennamo che è persona di esperienza, garbato ed equilibrato ma... sono sei mesi e ancora non si fa il congresso”.

Vignola ritiene che la celebrazione del congresso doveva essere fatta prima delle elezioni regionali.

“C'era il tempo per farlo. Possiamo ancora farlo. È importante per stabilire le regole della decisione rispetto a un tema molto sentito dalla classe politica, quello appunto della rappresentanza. Assistiamo a una situazione indecente – aggiunge il sindaco di Solofra - di persone che si sono autocandidate, che inaugurano comitati elettorali senza aver ricevuto alcuna legittimazione. Per quanto mi riguarda sono sempre stato a servizio del mio partito, di Solofra e della comunità irpina e qualsiasi decisione ci sarà da prendere lo farò tenendo conto anche del ruolo che attualente svolgo”.