Piano di rientro ok, "Ora scatta la guerra agli evasori"

44 milioni di deficit in sette anni, la riscossione tributi sarà esternalizzata

Approvati in consiglio Piano di Rientro ed Equilibri di Bilancio. L'assessore Cuzzola spiega: "Avellino tra le città con la più alta percentuale di evasori al sud, bisogna fare uno sforzo per far pagare tutti".

Avellino.  

Al termine di una lunga seduta che ha fatto registrare diversi momenti di scontro con l'opposizione che lascia l'aula, la maggioranza di Gianluca Festa ha approvato con venti voti a favore il piano di rientro dai debiti e gli equilibri di bilancio.

Il Comune di Avellino imbocca dunque la strada del pre dissesto, così come era stata tracciata dai commissari prefettizi. Il piano dovrà essere approvato dalla Corte dei Conti. In tutto 44 milioni e mezzo di passività. l rapporto tra debiti e spesa corrente è pari al'80 per cento.

“Ci sono i margini per recuperare in dieci anni, ma se siamo bravi anche in sette anni” ha dichiarato l'assessore alle finanze, Enzo Cuzzola.

Lei in aula a ha difeso la scelta di non ricorrere al dissesto, già escluso dai commissari.

“Certo. Dichiarare il dissesto significava porre un marchio fallimentare sull'ente, e Avellino non è come Napoli o Reggio Calabria”.

Ma qual è il punto di forza di questo piano? Da una prima occhiata appare che il percorso di rientro ruota tutto intorno all'asse dei tributi.

“E non poteva essere altrimenti - spiega Cuzzola - La percentuale di evasori resta altissima. 35 milioni di tasse non pagate in una città come Avellino sono davvero tanti. In base alla mia esperienza è sicuramente tra le città del sud italia con il più alto tasso di evasione dei tributi locali. Per questo il piano di rientro punta tutto sulla riscossione dei tributi”.

Eppure Avellino è già tra le città con le aliquote più alte. La pressione fiscale sui cittadini è al massimo, probabilmente figlia di scelte politiche sbagliate e reiterate negli anni. Ma secondo l'assessore alle finanze non c'è altra strada.

“Vede, il principio è semplice. Il cittadino onesto che paga non può pagare anche per l'evasore. Se vogliamo abbassare le aliquote dobbiamo far pagare tutti. Per il resto capisco che i consiglieri di opposizione fanno il loro mestiere, ma io non faccio filosofia. Devo badare ai numeri

È chiaro che i 35 milioni evasi sono risorse che da sole risolverebbero il problema dei conti pubblici. Come attingere però alle risorse sommerse?

“C'è un grosso problema organizzativo nella macchina amministrativa - risponde l'assessore Cuzzola - In attesa di incrementare la pianta organica che dovrà arrivare fino a 330 unità circa, si conta di risolvere nell'immediato con una esternalizzazione del servizio di riscossione. È la soluzione ottimale per migliorare almeno di qualche punto: un 10 per cento di recupero evasione per un comune come Avellino significherebbe già molto, ma ripeto: è necessario impegnarsi tutti fino in fondo”.

Secondo le opposizioni la gestione esterna della riscossione non è la soluzione, e peraltro è un esperimento che è già fallito in passato - ha ricordato il consigliere Francesco Iandolo in aula. Così come per le altre gestioni di beni e servizi comunali affidate a terzi.

Come non ricordare la vicenda Assoservizi? Le cartelle pazze, gli affidamenti diretti senza gara, le revoche e i contenziosi giudiziari che ancora si trascinano? Un terreno scivoloso, delicatissimo quello della riscossione tributi, sul quale il sindaco Festa ha assicurato massimo rigore. Ma di gara ancora non si parla, probabile che nel frattempo scatti una gestione intermedia.