Ok al predissesto: il Comune dichiara guerra agli evasori

Al momento del voto la minoranza ha lasciato l'aula

Avellino.  

In Consiglio comunale arrivano le pratiche economiche e finanziarie. L'assise si è riunita dalle 16 a Palazzo di Città per esprimersi sul piano di riequilibrio pluriennale del predissesto e sulla salvaguardia degli assestamenti di Bilancio. Le scadenze sono stringenti ma il clima è già molto teso.
L’approvazione del piano di riequilibrio è indispensabile per evitare il fallimento. Nel contempo bisogna evitare il rischio commissariamento: la Prefettura ha già inviato una diffida al Comune (gli assestamenti andavano approvati entro il 31 luglio).

In apertura di seduta inevitabile la coda di polemiche che ha segnato l'ultimo consiglio quando non si è riusciti a votare sulla composizione delle commissioni consiliari. Si fa notare l'assenza dei consiglieri di opposizione Luca Cipriano e Dino Preziosi. 

Il consigliere Cinque Stelle Luigi Urciuoli è stato attaccato duramente dal presidente Ugo Maggio: “Lo scorso consiglio abbiamo assistito ad un vero e proprio teatrino. Lei mi ha offeso e ha mancato di rispetto a tutta la città.“Il teatrino dell'ultimo consiglio può tornare utile solo a qualche consigliere in cerca di pubblicità” ha dichiarato”.

Ma Urciuoli non ci sta a indossare i panni del capro espiatorio. “Maggio non mi ha tutelato e oggi si dice che le commissioni non sono state formate per colpa mia”.

Ne è seguito un botta e risposta dai toni molto forti, è scoppiata la bagarre. Il consigliere Carmine Montanile minaccia di lasciare l’Aula.

Si vota la richiesta di sospensione mossa da Urciuoli. Il consigliere aveva scritto al Prefetto, al sindaco, al segretario e al Ministero dell’Interno, chiedendo una urgente convocazione per approvare le commissioni prima delle pratiche sul bilancio. La richiesta è respinta.

A questo punto si passa all'esame dei conti. 

La parola passa all’Assessore alle Finanze, Enzo Cuzzola, per gli assestamenti di Bilancio. Stando a quanto afferma l'assessore "La massa passiva è di 44 milioni, ma il dissesto è stato escluso dai commissari. La legge di bilancio di fine anno ha previsto la determinazione di un piano di riequilibrio nato dalla percentuale tra i debiti e spesa corrente. Per il Comune di Avellino il rapporto è pari all’80%, dunque secondo le previsioni ci vorranno 15 anni per recuperare il passivo. Nel giorno dell’insediamento abbiamo adottato la delibera per il piano di rientro, questa scelta ci lascia tranquilli rispetto alla salvaguardia degli equilibri. Chiedo attenzione rispetto ai numeri, si vota la scelta che segnerà il futuro della città". 

Dai banchi dell'opposizione le riflessioni di Amalio Santoro che pone l'accento sui tagli ai servizi sociali e sulle responsabilità di questa situazione finanziaria "Sui bilanci pesa una storia che sembra non passare mai e che è intestata a parte di questa Aula, queste passività sono frutto di scelte del passato alle quali si cerca di rimediare. Ma i primi tagli riguardano i più deboli, si tagliano i Servizi Sociali mentre restano i soldi all’Ato, spero non per omaggiare l’ingegnere Montano - aggiunge Santoro - In ogni caso questa sfida mi fa tremare i polsi. L'ottimismo dell'assessore mi sembra un po' gratuito. Il percorso non comincia nel miglior edie modi"

A seguire gli interventi di Nicola Giodano e  Carmine Montanile che chiedono di entrare nello specifico.  "L’atto non è stato analizzato neanche in Commissione Bilancio"  dice Giordano che poi bacchetta l'assessore che si era rivolto all'aula parlando della "vostra città". "Lei dovrebbe tenere a mente che questa è anche la sua città essendo lei parte di questa amministrazione".

Sempre dai banchi dell'opposizione arriva l’intervento del consigliere Cinque Stelle Ferdinando Picariello che pone l'accento sull'inadeguatezza della macchina amministrativa che è da potenziare per affrontare queste criticità finanziarie. " La discussione è stata aperta con una dichiarazione contrastante: la scelta sul dissesto non è alternativa, va motivata, così come il pre-dissesto. Mi aspetto che lei ci chiarisca come l’ente ha intenzione di riscuotere i crediti". Inoltre,  rivolgendosi a Cuzzola chiede se il piano di riequilibrio tiene conto delle perdite dell’Alto Calore del quale il Comune è maggiore azionista. "Tra qualche anno, ne sono certo, si parlerà di dissesto: mi aspetto che Cuzzola sconfessi la mia tesi" conclude Picariello. 

Il consigliere Giovanni Cucciniello replica a Santoro sul taglio ai ondi per le fasce deboli e precisa: "La riduzione di cui parla Santoro riguarda una cessazione di convenzione opportunamente decisa dal Commissario Priolo prima di noi. Non sminuiamo l’importanza della questione, ma il termine del 23 incombe»

Arriva la controreplica del consigliere di opposizione Francesco Iandolo: "Le risorse recuperate dal taglio della convenzione sarebbero dovute essere utilizzate per altre questioni che riguardano i servizi sociali. I risparmi vanno cercati e trovati, ma non vanno portati avanti sulle Politiche Sociali".

Il consigliere Nicola Giordano chiede al sindaco di chiarire la questione dei 20 mila euro per l'iscrizione della Scandone e il consigliere Elia De Simone precisa: "Ho anticipato io i soldi per la Scandone e poi sono stato risarcito dal Sindaco".

Con la minoranza che ha lasciato l'Aula al momento della dichiarazione di voto, la maggioranza ha approvato gli assestamenti di bilancio.

Poi spazio al secondo punto all’ordine del giorno, l’approvazione del Piano di Riequilibrio pluriennale. Parola all’Assessore Enzo Cuzzola: "Vogliamo provare a chiudere il piano in sette anni e per questo non staremo con le mani in mano. Una città che si macchia di un dissesto si macchia come fallimentare. L’Ufficio Tributi è sottodimensionato e  lavoriamo a migliorarlo: lo esternalizzeremo. Per le azioni di recupero puntiamo al contrasto all’evasione, colpendo chi non paga ed allargando la base dell’imponibile.Bisogna scommettere sui tributi - spiega l'assessore. Potrebbero esserci margini per evitare di dismettere il patrimonio e investire. Dobbiamo crederci tutti fino in fondo".

Alle 20.20, dopo la discussione, la minoranza lascia l'aula e la maggioranza approva il predissesto.