Il partito democratico irpino aspetta notizie dalla segreteria nazionale dopo la sentenza del tribunale di Avellino che ha azzerato i vertici della segreteria provinciale accogliendo il ricorso presentato da Michelangelo Ciarcia e archiviando di fatto, dopo appena un anno, l'esperienza Di Guglielmo.
I prossimi passi saranno la nomina di un commissario e poi la celebrazione del congresso provinciale, che metterà ordine e farà chiarezza dopo il vuoto generato dalla decisione giudiziaria. Del resto Di Guglielmo e la classe dirigente avrebbero dovuto comunque aprire una nuova fase di riequilibrio degli assetti all'interno del partito di via Tagliamento dopo il risultato elettorale nel capoluogo che ha premiato Gianluca Festa e bocciato il candidato ufficiale Luca Cipriano.
E sulla vicenda proprio il sindaco eletto di Avellino prende posizione e non usa mezzi termini per bollare l'esperienza del suo ex alleato Di Guglielmo: “Il pd irpino è da rifondare, basta con la vecchia nomenclatura. Dove gli uomini non erano ancora riusciti ci ha pensato la giustizia. Credo sia un segnale importante per l'attuale classe dirigente perchè c'è la necessità che anche la componente romana capisca che bisogna rifondare tutto, partendo con un nuovo congresso legale e trasparente senza la riproposizione dei soliti nomi”.