Voto Avellino, un bel casino a sinistra

Ore decisive. Il Pd cerca aiuto ai piani alti, a sinistra si invoca una Elly Schlein che non c'è

Intanto continua il processo di atomizzazione del Pd. Dal quartiere San Tommaso si vocifera di una nuova lista civica, guidata da un ex consigliere comunale e dirigente del PD, composta da farmacisti e avvocati

Avellino.  

Un bel casino a sinistra. E tutte le volte siamo qui a ripetercelo addossando una volta la colpa ai dirigenti una volta ai capibastone ma nessuno, dai segretari all'ultimo degli attivisti, compresi gli intellettuali e tutte le forme di associazionismo borghese che navigano sulla rive gauche, nessuno pare abbia la formula per gestire una comunità, quella del centrosinistra appunto, che non riesce proprio a rimanere coesa, e ha già dimenticato che soltanto 12 mesi fa gli elettori di Avellino hanno consegnato nelle mani dei Cinque Stelle le chiavi di piazza del Popolo. Quello era più di un “segnale”. E l'unica lezione che sembra essere venuta fuori da quel bagno di realtà è che 1+1+1 non fa una vittoria. Che la logica algebrica della politica, per dirla con le parole di Giancarlo Giordano, è una logica arida e senza orizzonte. Vero. Ma se è vero che "sommati" non si vince è anche vero che da soli non si va da nessuna parte.

E invece eccoci qua, ancora una volta testimoni di una sinistra che suo malgrado frena il centrosinistra. O meglio, ha fermato il tavolo, nato meno di una settimana fa a Via Tagliamento con Pd, Articolo Uno- Mdp. Socialisti, e App. Anzi, ha fermato Luca Cipriano, per dirla tutta. Perché sul leader di Mai Più sembrava essere stata trovata una sintesi, anche se debole, poco convinta, e di una sola parte.

“Quello non era un tavolo politico, tra i commensiali c'erano persone che si sono querelate a vicenda” ha detto ancora Giordano l'altra sera durante l’assemblea pubblica di “SiPuò”. La base democratica ha chiesto a chiare lettere al segretario del Pd Giuseppe Di Guglielmo di fare uno sforzo in più per proporre qualche altro nome che possa incontrare anche le forze di sinistra rimaste fuori da quel tavolo, magari pescando da quella rosa che gli stessi circoli avevano indicato, a partire da Antonio Gengaro, Ida Grella, Ivo Capone, o anche Pucci Bruno.  

Da qui l'ultimatum. Entro domani da via Tagliamento dovrà arrivare un segnale di discontinuità, leggi un nome diverso da Cipriano e Festa. Altrimenti, dicono, si parte con il piano B.

Ma qual è il piano B? L'impressione è che tutti sappiano perfettamente con chi non andare, ma alla fine dei conti una vera alternativa, credibile, spendibile, di rottura, dove'è? E soprattutto, chi può incarnarla?

In attesa di una Elly Schlein avellinese che metta tutti d'accordo si cerca affannosamente di riempire le liste. A un mese dalle elezioni, da questo dibattito asfittico non è uscita manco una proposta per la città, un'idea, uno straccio di programma. Il tentativo di Controvento di promuovere il dibattito è ammirevole, ma è arrivato tardi, e non ha prodotto l'esito che sperava, anche se non si è capito bene esattamente a cosa puntava l'associazione. In molti hanno immaginato che da questo spazio di confronto a sinistra potesse almeno uscire un'indicazione, un profilo, una bella idea. Ma è come se a un certo punto fosse venuto meno il coraggio di spingersi oltre, si sono limitati a smuovere un po' le acque del pantano. 

Nel frattempo continua il progressivo processo di atomizzazione del Pd. Dal popoloso quartiere di San Tommaso si vocifera di una nuova lista, rigorosamente civica, guidata da un ex consigliere comunale e dirigente del Partito Democratico, che avrebbe già messo insieme un nutrito gruppo di professionisti, medici, farmacisti e avvocati.

Via Tagliamento dovrebbe rompere il silenzio, ci auguriamo, a breve. L'appello della base ha raggiunto il segretario Di Guglielmo che oggi è corso a Napoli, probabilmente per chiedere consiglio al segretario regionale Leo Annunziata: una strada per uscire dall'impasse. Pragmatismo e compromesso non si sposano proprio bene con l'esigenza di un nuovo corso, con il rinnovamento di metodo e di facce che si chiede oggi a sinistra. Ma un tentativo bisogna farlo. È quanto ha chiesto Franco Vittoria ieri pomeriggio in direzione nazionale. Del "caso Avellino" si è discusso infatti anche al Nazareno, dopo aver definito le candidature per le Europee. Del resto Avellino è l'unico capoluogo campano chiamato al voto il 26 maggio. Dopo il successo insperato delle primarie i Dem non vogliono rischiare di veder sfumare la speranza di tornare in sella. Ma il pericolo c'è. Lo sanno a centro, lo sanno a sinistra.

E poiché nessuno è disposto ad assumersi la responsabilità di una eventuale disfatta si lascerà decidere, ancora una volta, ai piani alti. Quelli di Roma forse, sicuramente quelli di Palazzo Santa Lucia.