Leo Annunziata: "Le primarie? Non sempre sono utili"

Di Guglielmo rilancia sulla questione morale nel partito. Le primarie aprirebbero solo conflitti".

Avellino.  

Presente il segretario regionale Leo Annunziata, è iniziato a via Tagliamento il confronto sulla possibilità di tenere insieme tutte le anime del partito. Sollecitato a esprimersi sull'aut aut di Gianluca Festa e Livio Petitto (primarie o addio al partito), Annunziata si è detto disponibile alla discussione ma di non ritenere le primarie una soluzione a tutti i mali che affliggono il partito. 

Anche il segretario provinciale Di Guglielmo, nella sua relazione introduttiva, ha più volte fatto riferimento alla necessità di ritrovare l'unità interna ma anche alla ferma volontà di aprire nel partito una questione morale, seria e profonda.  

Di seguito il testo del discorso del segretario provinciale del Pd, Di Guglielmo, che rappresenta la linea di partenza che il Pd fissa al proprio interno e con gli altri partner in vista delle Europee e delle Amministrative di maggio prossimo. 

Vorrei partire dalle sfide che nei prossimi giorni deve affrontare il partito democratico. 
Abbiamo una campagna elettorale su due versanti: le elezioni europee e le amministrative in molti comuni. 
In Irpinia sono 46 comuni i comuni che andranno al voto, tra cui come sapete benissimo 3 al di sopra di 15 Mila abitanti, Montoro, Ariano ed Avellino.
Il nostro segretario nazionale sabato scorso ha lanciato una sfonda durante la presentazione del nuovo simbolo con cui il nostro partito correrà alle europee. 
Un simbolo che ha messo insieme il nostro logo, quello del Pse, la nostra casa europea e quello di Siano Europei che rappresenta la voglia di una parte maggioritaria di italiana di mostrare un’appartenenza vera e profonda all’idea di Europa unita libera e democratica. 
E’ il simbolo scelto dal Pd “per vincere le elezioni Europee".
 “Un esperimento, una sfida”, lo ha definito il segretario nazionale, “una lista aperta che deve essere unitaria”.
“La prima parola d’ordine è sicuramente unità. – ha detto Zingaretti  – E’ un’offerta di unità, uno strumento al servizio del cambiamento e della necessità in questo Paese di unirsi per fermare una pericolosa deriva nazionalista che può condizionare in maniera intollerabile il nuovo Parlamento europeo. 
La sfida unitaria è aperta – ha proseguito – in tutta Italia prendono forma alleanze per le amministrative le più larghe possibili. Questo simbolo che presentiamo oggi rappresenta l’unità, non un insieme di liste, ma una lista aperta“.
Queste parole sono un faro che ci indica la strada anche e soprattutto per le amministrative della prossima primavera, in particolare modo in città. 
Dobbiamo avere la stessa impostazione, perseguire l'unità, ma non mettendo veti personali o come spesso accade nel nostro partito irpino, creare scompiglio pur di favorire il compagno o amico di partito, o peggio di corrente. 
Questo nel pratico significa lavorare ad un’unità vera fatta di temi, di questioni e di proposte condivise, da portare avanti nell’esclusivo interesse dei cittadini. Significa definire e rafforzare il perimetro di un centrosinistra nuovo e innovativo che rompa per sempre con il passato. 
Era doveroso questo incontro, ringrazio per la presenza il segretario regionale del PD campano, e  per l'attenzione che sta mettendo nel seguire le vicende delle amministrative avellinesi.
Lui l'ha detto già pubblicamente, queste amministrative ad Avellino non hanno solo una valenza regionale, unico capoluogo al voto in Campania, ma anche nazionale perché ci ritroviamo da un lato una fallimentare esperienza ammistrativa dei 5 stelle e dall'altro l'inezione di fiducia che i cittadini hanno riposto nel nostro partito con le primarie del 3 marzo.
Non possiamo però sottovalutare la forza elettorale e di opinione che i 5 Stelle hanno ancora in città e non solo. E soprattutto non possiamo abbassare la guardia davanti ad una destra che qui in Irpinia e ad Avellino è rappresentata da figure più che discutibili, con storie personali poco trasparenti. 
Per questo faccio mie le parole di Ivo Capone che con forza, in un passato incontro, ha detto che il Pd deve rilanciare la questione morale anche in città. È una nostra battaglia, perché siamo uomini e donne con le mani, le facce e elle storie pulite. Non possiamo regalare questo campo agli altri, soprattutto a chi scambia L’onestà per uno slogan e la giustizia per la gogna pubblica. 
Per le amministrative in Irpinia posso dire che abbiamo lavorato in questi giorni e lo faremo ancora di più nei prossimi giorni creando un tavolo permanente del PD per il confronto interno e per la costituzione delle nostre liste. 
Ad Avellino abbiamo il dovere come forza maggioritaria del Centrosinistra di assumerci la responsabilità di lanciare immediatamente un incontro con gli attori, i soggetti e le forze di un campo largo, nuovo e coraggioso. Un incontro attraverso quale mettere in campo proposte concrete per poi individuare il candidato a Sindaco più adatto a portarle avanti. 
Costruire un nuovo Centrosinistra significa rompere con le nostalgie del passato e attivare un percorso che ci possa portare alla costruzione di un campo politico dinamico e innovativo capace di rispondere alle esigenze nuove della città e che possa dare risposte amministrative vere ai cittadini.
La vera sfida che abbiamo davanti e che è  alla base della nostra azione politica è quella di ridare un’identità alla città, ricercare la sua vocazione in un mondo che è cambiato e che ci mette davanti alle trasformazioni del processo di globalizzazione. 
Dobbiamo mettere in campo anche strumenti innovativi per l'amministrazione, come ad esempio oinvolgere con una partecipazione attiva i cittadini, attraverso dei forum tematici. Sulle questioni più concrete rivedere il Piano urbanistico per tararlo sulle nuove esigenze.
Lavorare sulla vivibilità della vita degli avellinesi. Non dimenticare la questioni del PM10 e tutte le tematiche ambientali che interessano la città, ma soprattutto l'area vasta.
Un passaggio che dovete permettermi è sulle primarie, perché in questi giorni ho sentito di tutto e forse fare chiarezza può servire anche a chi sventola un percorso fondamentale come se fosse uno strumento per soddisfare strategie ex ambizioni personali. 
Lo strumento delle primarie è previsto dallo statuto nazionale del nostro partito è vero e lo stesso statuto, se qualcuno lo avesse letto per intero, identifica con nettezza anche i diritti e i doveri dei tesserati e dei militanti del partito democratico. 
È un dovere di ogni tesserato partecipare alla vita di partito in tutte le sue forme e lavorare per le liste di partito.
Le primarie hanno un senso se le si prepara con un percorso vero di partecipazione. Un percorso che possa garantire un confronto di idee e di proposte. Un percorso di coalizione. Qualcuno invece le invoca per fare l’ennesima conta interna, per pesarsi, per ricominciare a schierare gli eserciti e le truppe. 
Fare le primarie nei modi e nei tempi previsti da qualcuno, significherebbe aprire un conflitto tutto personale e tutto interno che non coinvolgerebbe affatto i cittadini. 
Quindi dico con convinzione ad ogni democratico vero di mettersi a lavorare per il Partito, senza fughe in avanti e senza passi di lato. 
Il Pd c’è in Irpinia.
Il Pd c’è ad Avellino.
Ora costruiamo il centrosinistra e ridiamo dignità e valore ad un campo politico che deve esistere perché lo chiedono gli italiani.