Comunali, 5Stelle già come il Pd: ci sono 3 correnti in lotta

In caso di parità, le “primarie” si terranno sulla piattaforma Rousseau entro 30 giorni

Avellino.  

Tre anime. Tre visioni. Della città. Ma anche del Movimento. A conti fatti, la verità sui 5Stelle e la linea che sceglieranno per le prossime amministrative sarà sul tavolo, regole Rousseau alla mano, tra meno di un mese.

Funziona così.

Si vota il 26 maggio. Le liste vanno presentate trenta giorni prima. Per il Movimento la scadenza è un mese prima dei trenta giorni. In soldoni: se tutti gli altri partiti hanno come scadenza aprile, i grillini di Avellino devono risolvere tutto entro marzo.

Dicevamo, tre anime.

Vincenzo Ciampi, il sindaco defenestrato a furor di maggioranza in consiglio, è la “prima e unica scelta” del gruppo dell'ex giunta.

Ma c'è anche la componente ufficiale del meet up di Avellino, che ha Luca Carosella e Tiziana Guidi come riferimento, quest'ultima difficilmente candidata.

Infine, ci sono i dissidenti. Sono i non eletti le scorse amministrative tra cui Antonello Di Guglielmo. Per capirci meglio, sono anche coloro che avevano detto no all'idea di utilizzare le vele per mettere alla gogna i consiglieri comunali che non avevano votato i provvedimenti della giunta.

Tre idee diverse di come fare politica, quindi di come affrontare i problemi della città. Gli ortodossi, quelli del meet up, sostengono che i parlamentari non debbano interessarsi a problemi locali, sui territori, così come stabiliscono le regole interne dei 5Stelle. La parlamentare Maria Pallini dà loro manforte nel mantenere “pura” questa regola.

Non ingerenza alla quale nemmeno si sogna di attenersi il deputato Carlo Sibilia, che a Ciampi e all'ex giunta detta mosse e contromosse. L'ultimo diktat del sottosegretario è la consegna del silenzio a quasi tutti. Magari, uno pensa, stesse più zitto lui.

Ma, allora, come si sceglierà il candidato sindaco? Beh, si vota, in qualche modo votano. La piattaforma Rousseau servirà soltanto in caso di parità, farà da arbitro: una sorta di primarie online. In netta minoranza i dissidenti, la lotta è tra ortodossi del meet up e sibiliani. Non sono cose complicate. Basta pensare che il sottosegretario, per essere confermato candidato alle Politiche dello scorso anno, ha ottenuto, cifra arrotondata per eccesso, non più di 50 preferenze.

La prima volta erano pure meno.