"Tutti osannano Sturzo, ma senza approfondire il suo pensiero"

Il monito da Ariano dell'ex Ministro Ortensio Zecchino

Il popolarismo a 100 anni dall'appello ai liberi e forti di don Luigi Sturzo...

Ariano Irpino.  

L’eredità di Don Luigi Sturzo è immensa e ci riporta soprattutto al bene comune. Democrazia, inclusione e non divisione, fiducia nella politica in contrapposizione all’odio. Ma soprattutto lotta alla partitocrazia, statalismo e allo sperpero di denaro pubblico.

“Non una commemorazione di un defunto – avverte l’ex ministro Ortensio Zecchino, nel corso dell’iniziativa promossa da Orizzonti Popolari – ma il tentativo di meditare sul pensiero e sull’esperienza politica di Sturzo.

Io lo vedo oggi commemorare da tutte le parti. In parte c’è da compiacersi, ma vi è anche da rilevare nella quale viviamo, perché con superficialità tutti oggi  osannano Sturzo, ma senza approfondire il suo pensiero.

Questa idea,  come spesso si dice, che tutte le vacche siano grigie nella notte, distrugge la politica.  Ci sono diversità, Sturzo è portatore di un pensiero, molto determinato, che potremo definire liberal democratico che oggi manca nel nostro paese. Un pensiero forte, su temi etici, delle istituzioni, della magistratura. Mi fa piacere che vi sia un omaggio ad una  posizione diversa, ma c’è il rischio che tutti si vogliono appropriare di questo pensiero, in modo superficiale, creando confusione.”

Un appello, quello di 100 anni che evidenziò temi quasi rivoluzionari come il voto alle donne, i sindacati, il decentramento amministrativo. Un uomo che ha subito umiliazioni senza però mai barattare la sua dignità. Un esempio che vale la pena seguire ancora oggi.

“L’attualità del pensiero di Sturzo – scrive il sindaco Domenico Gambacorta - è evidente sin dall’incipit: "A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà.”