Salta patto Lega-M5S, «Che delusione! Si alleano con chiunque»

La nota del capogruppo della Lega

"Che delusione! Dalla giunta, alle nomine esterne, passando per la vicepresidenza, sembra non esserci nessuna differenza tra l’amministrazione Ciampi ed i suoi predecessori"

Avellino.  

 

di Simonetta Ieppariello

La rottura sull'elezione del vicepresidente del consiglio comunale apre la pista alla rottura del patto dell'intesa per governare Avellino. Il capogruppo leghista, Damiano Genovese, si scaglia contro il sindaco Ciampi e il gruppo del M5S: "Altro che cambiamento, per il potere si alleano con chiunque". Intanto il centro sinistra prepara la mozione di sfiducia e per il governo Ciampi si apre una nuova guerra in consiglio comunale. 

L'esponente leghista attacca frontalmente il primo cittadino. Lo fa in una nota stampa, carica di battute dirette che commentano, amare, presunte scelte sotterranee fatte proprio dalla compagine dei pentastellati.

 E il sindaco pentastellato Vincenzo Ciampi, già in difficoltà perché non ha mai avuto i numeri per governare in consiglio comunale (il centro sinistra ha superato al primo turno il 50 per cento dei consensi ottenendo automaticamente la maggioranza in aula) con un governo cosiddetto da anatra zoppa, sembra avere davvero i giorni contati. A determinare la separazione tra i seguaci di Salvini e il M5S avellinese è stato il patto maturato in consiglio comunale per trovare l'intesa e procedere all'elezione del vicepresidente dell'assise. La carica è andata al grillino Alfonso Laudonia, votato grazie a una patto trasversale che ha coinvolto i dissidenti del Pd e i consiglieri della civica "Mai Più".

"Non ha più senso parlare di maggioranza dopo questo accordo - tuona il capogruppo della Lega Damiano Genovese -. I 5 stelle che hanno rivendicato fino ad ora trasparenza e coerenza politica, non perdono occasione per mettere in campo qualunque tipo di accordo sottobanco purché finalizzato al raggiungimento del loro scopo contingente". Insomma, sulla nomina si apre un fronte di guerra diretto, che non lasciana spazio ad alcun margine di ritrovo dalle due espressioni in assise, che si erano accordate solo qualche tempo fa.

«Ancora una volta il sindaco ed il suo gruppo preferiscono pescare nel torbido, invece che scegliere la strada della linearità politica - tuona Genovese -.

Che delusione! Dalla giunta, alle nomine esterne, passando per la vicepresidenza, sembra non esserci nessuna differenza tra l’amministrazione Ciampi ed i suoi predecessori.

È proprio vero, in certe realtà come la nostra il tanto decantato “cambiamento” è solo una questione di facciata. Cambiano i nomi dei burattini ed anche quelli dei burattinai, ma il teatrino è sempre lo stesso». Così Genovese nella nota diffusa a mezzo stampa, per chiarire la sua posizione.