Un accordo sofferto che lascia con l'amaro in bocca la maggior parte dei lavoratori ma che soddisfa il governo. Il giorno dopo il tavolo fiume al Mise sull'Ipercoop Avellino durato 9 ore la tenda davanti al centro commerciale di contrada Baccanico è chiusa. C'è giusto qualche dipendente all'esterno che assicura: la lotta continuerà ma ormai è finita l'era della coop e inizia quella di Az. Alla fine sui complessivi 133 lavoratori, ne sono stati salvati 87, anche se il prezzo pagato è stato decisamente salato. I full time sono ridotti da 20 a 10, altri 41 andranno via con un incentivo di 40mila euro lordi e 5 saranno trasferiti in altre sedi Coop. Esulta invece il sottosegretario pentastellato Carlo Sibilia. "Quando parliamo di Governo del cambiamento - dice Sibilia - facciamo riferimento ad un esecutivo che non abbandona i suoi cittadini ma, al contrario, fa di tutto per far valere i loro diritti. La risoluzione della vertenza dei lavoratori Ipercoop ne è l’emblema. Il lavoro difficile e meticoloso di concertazione svolto dal Mise ha permesso il raggiungimento di questo straordinario risultato nel giro di pochi mesi”.
“Siamo passati - aggiunge Sibilia - dal rischio chiusura e perdita di tutti i posti di lavoro fino a salvarne 86 con la nuova proprietà alla quale facciamo i migliori auguri di far bene e continuare ad assumere - continua Sibilia -. La risoluzione della vertenza Ipercoop è solo uno dei tanti passi che il Governo del cambiamento è pronto a percorrere in Irpinia. Passi possibili solo con il gioco di squadra dei parlamentari irpini. Il Senatore Ugo Grassi in particolare si è speso moltissimo per la vicenda Ipercoop e, come nel suo stile, lontano da riflettori e passerelle”.
E conclude: “Ora continuiamo a concentrarci su tutte le altre vertenze. In particolare ex Irisbus: lo sblocco degli stipendi è stato un aspetto importante di un’ampia operazione di salvataggio dell’azienda. Stiamo facendo il massimo per creare le sinergie che possano realizzare quella che è sempre sembrata un’impresa impossibile. Noi non molliamo”.
pi.mel.