Provincia, Urciuoli: pronto alla sfida per il dopo Gambacorta

Pd diviso,, ma il sindaco di Aiello del Sabato conferma la sua candidatura: non mi tiro indietro

Avellino.  

Il sindaco di Aiello del Sabato, Ernesto Urciuoli, è pronto alla sfida per le elezioni provinciali. Ormai da giorni il suo nome è in lizza per il dopo Gambacorta. E stando ai rapporti tra partiti e amministratori sembra il candidato più autorevole per guidare il governo di Palazzo Caracciolo. Lui non smentisce. Anzi, conferma e spiega il senso della sua sfida per l'Irpinia.

“Ho confermato e confermo la mia disponibilità – spiega il sindaco Urciuoli - in maniera trasparente. I motivi risiedono essenzialmente nel fatto che la Provincia è un Ente di secondo livello, per cui sono preponderanti gli aspetti gestionali rispetto a quelli di indirizzo politico, che pure sono importanti”.

Perché scende in campo?

“Ritengo di vantare un certa esperienza amministrativa e manageriale, avendo ricoperto incarichi apicali in aziende multinazionali. In ogni caso, interessa molto di più il progetto”.

Qual è il suo obiettivo?

“Quello che vorrei realizzare è un progetto ambizioso, perché punta a coinvolgere in primis sindaci e amministratori - per i quali è necessario un rinnovato protagonismo in seno all’Ente - ma anche il mondo imprenditoriale e sindacale. E’ auspicabile un’intesa istituzionale, una larga intesa, che vada oltre i partiti. Solo in tal modo si possono ottenere le giuste sinergie, per creare opportunità di sviluppo su tutto il territorio”.

Qual è il suo giudizio sull'esperienza di governo di Gambacorta?

“Certamente il Presidente Gambacorta ha saputo ben guidare il processo di adeguamento alla nuova impostazione delle Province. In accordo con la Regione ha ben operato sulla pianta organica (senza avere esuberi), ha dato vita a cinque Poli Scolastici-Formativi di Eccellenza, che vanno seguiti, poiché sono importanti per l’economia provinciale, ottenendo quasi sempre l’unanimità anche per l’approvazione dei bilanci. Bisogna anche sottolineare l’impegno e la collaborazione di tutti i consiglieri provinciali. Anche da qui viene l’idea di un’intesa istituzionale”.

Quindi, lei è orientato a non cambiare strada?

“E’ fondamentale proseguire sulla scia dell’intesa istituzionale dell’esperienza Gambacorta e dei Consiglieri provinciali che si sono succeduti. Un esempio di grande attenzione per le comunità e di lungimiranza anche da parte dei partiti, che hanno messo da parte le casacche remando in un’unica direzione, pur nella diversità di idee”.

Lei ha già pronto il suo programma per chiedere il voto agli amministratori. Quali sono le linee di base?

“Si devono mettere in campo progettualità per utilizzare i fondi europei 2014-2020, quelli diretti. Mi riferisco allo sviluppo locale di tipo partecipativo e agli investimenti territoriali integrati, che prevedono una partnership di natura mista pubblico-privata, non escludendo l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico per avere un completo Accordo di Programma”.

Ci sono tante sfide da affrontare, con le Province che mantengono una serie di funzioni importanti. Come farà?

“Sull'ambiente bisogna cooperare con l’ATO e configurare, attuare e adottare i dettami della legge regionale 14 del 2016. Oltre alle funzioni assegnate per legge alle Province (Viabilità, Edilizia Scolastica, Ambiente, Pianificazione territoriale) è importante favorire l’attuazione della funzione da parte della Provincia di assistenza ai Comuni. Se dovessimo anche far riferimento al bilancio, vi sono risorse finanziarie, che bisogna liberare per investirle in infrastrutture”.

Il Pd, che è il suo partito, non riesce a superare le spaccature al suo interno. Come intende gestire il rapporto con via Tagliamento?

“La mia militanza nel PD è dovuta alla condivisione dei valori di solidarietà, di coesione e di inclusione. Su questi valori bisogna costruire l’unità, necessaria in questa circostanza e non mi appassionano le correnti. Solo in tal modo si può incontrare un accordo di tipo istituzionale. Non intendo combattere contro esponenti del mio stesso partito, ma se si dovessero registrare situazioni critiche non mi tirerò certamente indietro. Comunque sono pronto ad un confronto con candidati di altra provenienza nel massimo rispetto dei principi di democrazia e partecipazione”.

pi.mel.