Questo pomeriggio alle ore 17 presso il Circolo della Stampa ad Avellino, PrimaveraIrpinia e Wind of Change presenteranno un rivoluzionario progetto di controllo rispetto alla presenza sul territorio di richiedenti asilo. Si tratta del riconoscimento elettronico, come spiega Sabino Morano.
Sabino Morano: «L’innovazione tecnologica può e deve essere un utilissimo strumento, tanto per controllare l’emergenziale situazione rispetto alla presenza di rifugiati sul territorio, quanto per tenere sotto controllo la gestione dell’accoglienza. La Wind of Change , Associazione che si occupa di mediazione e integrazione dei richiedenti asilo propone un nuovo metodo di certificazione delle presenze nei centri di accoglienza».
Una metodologia atta a sburocratizzare i vecchi sistemi, secondo Morano.
Un processo che attualmente parte come progetto pilota in un CAS dalla Wind of Change prescelto. Un processo proposto e bloccato per ben due anni, ma che oggi si affaccia ad essere seguito anche in virtù di una prescrizione acquisita con il settimo accordo quadro del bando della Prefettura di Avellino che prevede il badge per gli ospiti dei centri. La Wind of Change sostiene che il badge se non annesso ad impronta digitale non può essere un sistema certo di controllo. Una iniziativa accolta da favori e polemica tra chi plaude al progetto e chi lo boccia sonoramente.
«Apprendiamo oggi dalla stampa che secondo Sabino Morano, leader del centrodestra cittadino e parte del "fronte del cambiamento", è necessario introdurre un controllo elettronico per i richiedenti asilo. Una schedatura basata sul pregiudizio secondo il quale è possibile additare ad un particolare gruppo etnico, o all'essere stranieri, un'innata volontà di delinquere. Questo senza interrogarsi sul fatto che la criminalità, nei nostri quartieri come altrove, è frutto non di una particolare predisposizione genetica ma della povertà, dell'emarginazione, dell'esclusione sociale, della mancanza di prospettive.Temi, questi, che meriterebbero ben altra attenzione e ben altri interventi. Ricordiamo a Sabino Morano che i richiedenti asilo fuggono da Paesi in guerra, che i migranti che viaggiano in cerca della felicità sono simili a tanti avellinesi che fanno lo stesso, ogni anno sempre di più. Ricordiamo a Sabino Morano che le convenzioni internazionali stabiliscono l'accoglienza e il rispetto dei richiedenti asilo mentre la Costituzione impone il pari trattamento per diritti e doveri a prescindere da differenze di genere, etnia, religione. Se esiste un sistema accoglienza che non funziona è perchè ci sono ancora troppi CAS gestiti come imprese e pochi comuni che adottano il sistema SPRAR e l'accoglienza diffusa nella nostra provincia. Ci sono ancora troppe persone che speculano sui migranti senza fare corsi di lingua, percorsi di inclusione e integrazione, approfittandosi della loro situazione di marginalità.
Perchè per la città di Avellino non si comincia a proporre la trasformazione dei CAS in tanti sprar e nel rilancio dell'accoglienza diffusa? Perchè non si cominciano a denunciare "imprenditori" e criminalità per i guadagni costruiti sulle spalle dei migranti? Perchè non si richiedono maggiori controlli sanitari, fiscali e di controllo sulle iniziative che andrebbero svolte in tutti i centri di accoglienza?
Sabato alle 20:00, insieme ad altre realtà cittadine, ci vedremo con una #magliettarossa per il corso, davanti la chiesa del Rosario, per fermare questa emorragia di umanità in un Paese che vuole tornare a schedare e perseguire gruppi di persone sulla base di pregiudizi etnici e razziali». Così in una nota la rete Soma-Solidarietà.