Governo di minoranza, tutte le insidie della scommessa Ciampi

Avellino laboratorio politico. L'inedito tentativo dei 5Stelle e l'appoggio esterno di altre liste

Il Movimento rilancia: «Vedremo chi avrà il coraggio di opporsi a decisioni prese per il bene della città». E' già successo...

Avellino.  

 

di Luciano Trapanese

Se Avellino è un tradizionale laboratorio politico, quella che il sindaco Ciampi si accinge a sperimentare sarà la più ardita delle elaborazioni amministrative: il governo di (netta) minoranza. Niente alleanze con le altre liste, niente accordi: «Si votano i singoli provvedimenti». Con una postilla targata 5Stelle: «E vedremo chi avrà il coraggio di opporsi a decisioni prese per il bene della città». Beh, quel coraggio non è mai mancato in questi anni.

Ma non solo. Spesso il «bene della città», può seguire logiche diverse. Tutte condivisibili e a volte inconciliabili. In questi casi, come si fa? Una volta si diceva: cerchiamo una sintesi. Che poi è una delle più nobili espressioni della politica, in pratica un “compromesso”. Il punto è che l'arte del compromesso è stata demonizzata proprio dai 5Stelle, ridotta al rango di inciucio. Ma senza quella “sintesi”, come trovare le risposte e i voti necessari in consiglio comunale?

Il centrodestra di Morano e Preziosi e la civica di Cipriano hanno sostenuto apertamente Ciampi al ballottaggio, e iniziano la consiliatura con un sentimento positivo nei confronti dell'amministrazione 5Stelle. Un sentimento, appunto. Non un accordo programmatico. E men che meno una condivisione di responsabilità (volgarmente detta: spartizione delle poltrone). Un legame politicamente fragile, non proprio un patto di ferro. L'unico collante è «abbattiamo il vecchio sistema». Che funziona bene come slogan, ha un indubbio fascino rivoluzionario, ma poi si scontra con la quotidiana gestione del comune. Che è molto più terra terra. E contempla, tra l'altro, l'asfaltare le strade e ripulire i giardini...

Certo, fughe degli eletti nelle liste che hanno sostenuto Nello Pizza pure ci saranno, quelle fanno parte della fisiologia post voto. Ma chi fa il salto della quaglia in genere si aspetta un premio. Altrimenti che salta a fare? I 5Stelle – e fanno bene -, certi premi non sono disposti a concederli. Per tanti motivi. Il più ovvio: verrebbero risucchiati nella peggiore delle consuetudini che hanno sempre affermato di voler abbattere.

Luca Cipriano ha proposto all'amministrazione i suoi sette punti programmatici. Una road map che dovrebbe aiutare Vincenzo Ciampi a districarsi tra le mille cose da fare per far crescere Avellino. Tutte buone intenzioni, per carità. Sono però sospese al punto uno, che il consigliere di “Mai più” sintetizza così: “Operazione verità”. Espressione stilisticamente in bilico, cinematograficamente, tra Mission Impossible e Operazione sottoveste. E che riguarda un nodo chiave: i conti del comune. Conoscere cioè nel dettaglio in che stato siano ridotte le casse di Palazzo di Città. Non ci sono dati ufficiali, ma si parla di diverse decine di milioni di debiti. Resta comunque una certezza: la situazione è critica. Con questo disavanzo difficile realizzare molti degli obiettivi descritti nel piano Cipriano. E' la dura legge dei soldi, quando i soldi non ci sono. Saranno necessarie inventiva, coraggio e competenza. E in questi casi anche una compatta e forte compagine di governo. Su questo si gioca la scommessa Ciampi. E su questo si pesa anche la convinzione di chi ha scelto di appoggiare dall'esterno l'esecutivo 5Stelle. O meglio: quell'appoggio sarà utile per affossare quello che c'era o sarà invece la base di partenza per costruire quello che verrà?

In questo momento i protagonisti dell'insolita “alleanza” ci darebbero tutti la stessa risposta (ve la lasciamo immaginare...). Se sia o meno la verità lo sapremo presto.