di Pierluigi Melillo
La partita che si gioca ad Avellino, unico capoluogo di provincia in Campania che domani sceglie il sindaco al ballottaggio, ha superato i confini provinciali. Il duello per il dopo Foti (sindaco uscente del Pd che non si è ripresentato) tra il candidato del Pd Nello Pizza e l'uomo dei Cinque Stelle, Vincenzo Ciampi, è un test sui nuovi equilibri politici che si sono registrati all'indomani delle elezioni del 4 marzo scorso e sul ruolo dei campani nel nuovo governo Cinque Stelle-Lega. Non è un caso che in campagna elettorale siano sbarcati in città i leader dei due schieramenti.
La roccaforte del Pd. Il centro sinistra vuole tenere in pugno quella che è ormai una roccaforte dove governa da oltre vent'anni. Al fianco di Pizza sono arrivati nell'ultima settimana l'ex premier Gentiloni, il reggente nazionale del Pd Martina e l'ex Ministro Delrio. La vittoria al primo turno è stata solo sfiorata, ma il risultato delle urne ha comunque già determinato la nuova maggioranza in consiglio comunale grazie all'exploit delle sette liste della coalizione che hanno superato il 53 per cento dei consensi. Pizza – penalizzato dal voto disgiunto – riparte ora dal 42.93 per cento. Ma in questa ultima sfida c'è da fare i conti anche con l'incognita dell'astensionismo.
La sfida del M5S. I Cinque Stelle che hanno agguantato il ballottaggio superando il 20 per cento al primo turno (percentuale dimezzata rispetto al boom di consensi alle politiche in città), sperano nella rimonta e puntano a conquistare Avellino: sarebbe la prima città della Campania a guida pentastellata. E al fianco di Ciampi il Movimento ha portato ad Avellino la folta squadra di sottosegretari di governo di fresca nomina, guidata dall'avellinese Carlo Sibilia, affidando ancora una volta la chiusura della campagna elettorale al vicepremier Luigi Di Maio, tornato in città per attaccare il patto De Mita-Mancino.
Il ruolo degli sconfitti. Resta da capire quanto peserà nel tentativo di rimonta l'endorsement arrivato dai candidati sconfitti al primo turno: Cipriano, Preziosi e Morano, hanno lanciato un appello al voto contro il sistema di potere. Ma la strategia non è stata condivisa dai partiti ufficiali di riferimento (in particolare Forza Italia, che ha preso le distanze. Si vota dalle 7 alle 23: ora tocca ai 46mila elettori avellinesi scrivere il verdetto finale.