Pd, ricorso respinto: l'elezione di Di Guglielmo è regolare

Il tribunale ha respinto il ricorso di Michelangelo Ciarcia contro il segretario.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Buone notizie per il pd avellinese e non c’entrano i risultati del primo turno di queste amministrative, che ha premiato la coalizione di centrosinistra guidata dall’avvocato Nello Pizza con oltre il 40 per cento dei voti: il giudice, Giuseppe De Tullio, ha respinto il ricorso presentato da Michelangelo Ciarcia, candidato alla segreteria contro Giuseppe Di Guglielmo poi eletto e rappresentato dall’avvocato amministrativista Rossella Verderosa.

Ciarcia chiedeva, fra le altre cose, “la sospensione della validità delle votazioni del segretario della federazione provinciale del partito democratico di Avellino, dell’ Assemblea Provinciale e della relativa convocazione, del Presidente dello stesso organo e del Tesoriere”. Nel mirino del ricorso anche le votazioni della assemblee dei circoli del 22 e 23 aprile. Faceva riferimento a “opportuni provvedimenti cautelari” da adottare per “impedire agli eletti l'esercizio dei poteri connessi alle cariche e di avvalersi del nome e del simbolo del Partito Democratico».

Richiesta rigettata dal giudice che, condividendo quanto sostenuto dalla difesa, ha chiarito come «violazioni prospettate non assumono carattere di gravità».

In proposito cita anche le verifiche di organi interni al partito che  «da un lato, non ha ritenuto la sussistenza di violazioni evidenti e macroscopiche, né dell'atto costitutivo o dello statuto del Partito Democratico, né delle operazioni di convocazione e di formazione della volontà delle assemblee dei circoli locali, tali da imporre, in via immediata, la caducazione (privare di validità giuridica) degli atti fino a quel momento compiuti». Il difensore Verderosa ha inoltre chiarito, tesi poi condivisa dal giudice, come fosse impossibile verificare se la mancata partecipazione al voto nei circoli fosse stata causata, come asserito da Ciarcia, da irregolarità nelle procedure di convocazione. Il giudice infine, sull’uso del simbolo, ha chiarito come il suo utilizzo non sia stato ad appannaggio esclusivo del segretario provinciale, ma anche dello stesso Ciarcia che, insieme al segretario Di Guglielmo, lo aveva mostrato, con i candidati della lista, il giorno della presentazione degli elenchi dei candidati per le amministrative. Il giudice ha deciso quindi di non applicare alcune ordinanza di sospensione, e ha rinvio l’udienza al prossimo 14 novembre, quando si discuterà di un secondo ricorso presentato da Ciarcia. Ora Giuseppe Di Guglielmo, come segretario provinciale del Pd, potrà procedere con la formazione della segreteria e la composizione della direzione provinciale.