Lo hanno chiamato “Uniti per Avella”. E’ questo il nome del (nuovo) gruppo consiliare autonomo con il quale Giuseppe Canonico e Michele Salapete, insieme, hanno deciso di far la guerra al sindaco Biancardi sino all’ultimo giorno del suo mandato. Dopo il “gran rifiuto” da parte del primo cittadino, che non si è fatto tirare per la giacchetta dai consiglieri, si consuma definitivamente lo strappo in seno alla maggioranza. Ufficialmente, da oggi, Canonico e Salapete avranno “mani libere”.
Sia beninteso, non passano con le forze di opposizione ma, nei fatti, possono considerarsi oppositori di Domenico Biancardi. Posizionamenti, questi, che certamente avranno ripercussioni notevoli sull’agire amministrativo. Non perché siano a rischio i numeri (ampi) di cui il sindaco dispone in consiglio comunale. Piuttosto perché, da qui in avanti, com’è ovvio che sia, si alzeranno i toni della contrapposizione politica. La costituzione del nuovo gruppo consiliare viene annunciata da Michele Salapete in una nota stampa all’interno della quale il consigliere comunale ritorna sui motivi che lo hanno portato a scontrarsi con il sindaco di Avella.
«Per quale motivo dovrei ancora sostenere chi non ha mai voluto condividere con me nessuna decisione nè tantomeno aprirsi ad un serio confronto dialettico?», si chiede Salapete. E ancora: «Per quale motivo dovrei ancora fare il soldatino che dice signorsi e non avere gambe e testa per ragionare in autonomia?». «Per queste ragioni e di comune accordo con Giuseppe Canonico, al quale riconosco in tempi non sospetti di aver avuto parole di distinguo verso il modo di amministrare del sindaco di Avella, ho deciso di fare gruppo con lui sino al termine del mandato amministrativo», dichiara Salapete, che ricordiamolo, aveva chiesto, invano però, a Biancardi un posto in giunta come attestazione del buon lavoro svolto in questi anni di amministrazione del paese. Ma è stato proprio «il silenzio assordante» del sindaco che hanno ancor di più ‘stizzato’ il suo consigliere.
«Alla fine tante parole per nulla, le mie riflessioni non hanno avuto neanche il diritto di cittadinanza nei pensieri del sindaco di Avella», afferma Salapete con un pizzico di rammarico, per poi aggiungere: «Come vuoi che il sindaco possa dedicarsi ad un umile consigliere che ha la sola missione di servire il popolo di Avella, cosa vuoi che possa pesare l’educazione di un singolo consigliere di fronte al decisionismo del sindaco di Avella». Amare constatazioni, quelle di Salapete, che impongono una serie di considerazioni.
E che lo hanno indotto a fondare, insieme all’altro dissidente della maggioranza, l’ex assessore Canonico, il gruppo “Uniti per Avella” con il quale ora ci si rivolge a Biancardi da tutt’altra posizione: «Siamo a chiedere al sindaco come intende regolare i rapporti con il nostro gruppo, quali azioni intende proporre per coinvolgerci e ricevere il nostro consenso, quali devono essere i parametri di riferimento sui quali fondare il rispetto dei ruoli».
Rocc Fatibene