Più iscritti che voti nei comuni irpini, il bluff del Pd

Si va verso il congresso provinciale tra le polemiche. Duro documento degli autoconvocati

Avellino.  

Il Pd irpino va verso il congresso tra le polemiche. Il commissario Ermini è deciso ad andare avanti nonostante le resistenze manifestate dai segretari di circolo che si sono riuniti a via Tagliamento. Entro lunedì vanno presentate le candidature per la segreteria provinciale. Difficile che venga individuata una ipotesi unitaria, ma i big del partito da D'Amelio a De Caro stanno lavorando in questo senso. Tra i nomi possibili quello dell'ex parlamentare Valentina Paris che si è detta "lusingata anche se reduce dalla sconfitta alle politiche. Qualora entro lunedì non si trovasse un accordo unitario e mi si chiedesse un impegno, da donna di partito mi farei trovare pronta". Ma, intanto, è scontro. In mattina è stata una durissima nota a firma dei democratici che hanno dato vita ai movimenti “A microfoni aperti” e “Gli autoconvocati”. Ecco il documento: "All’indomani di uno scioccante e devastante risultato elettorale per il Partito Democratico che non condanna soltanto alla minoranza in Parlamento ma apre un inesorabile scenario sul futuro incerto e difficile del progetto politico ci saremmo aspettati un atteggiamento di maggiore serietà, o almeno di buon senso politico, dai vertici del partito. Certo che serve un congresso anche in Irpinia per il Pd. Per la verità sono più di due anni che questo partito meritava di avere una propria legittima classe dirigente. Oggi, dopo tutto quello che è accaduto, è indispensabile un congresso che si prenda il tempo per riflettere, capire e riconoscere tutti gli errori compiuti. Un congresso che abbia la forza di cambiare tutto ciò che non ha funzionato in questi anni per un partito che ha avuto tante occasioni per realizzare quanto promesso ai cittadini. Serve molto in Irpinia un Congresso che si faccia carico di guardare alla gente fuori dalle stanze di via Tagliamento ritrovando, dopo anni di colpevole abbandono, un protagonismo vero riguardo alle proposte e alle questioni che appartengono ai territori. C’è bisogno di un congresso che sappia interrogarsi sul compito che questo partito deve ridarsi nella società , confrontarsi sul profilo identitario che lo distingua dagli altri per le idee, le proposte e le visioni del mondo e dell’umanità. Invece con una ostinazione incredibile impongono un congresso che prevede di candidare un segretario il lunedì e di eleggerlo il sabato. Di gonfiare le tessere dalla sera alla mattina in base alle potenziali alleanza o agli accordi di caminetto. Di impedire a 48 ore dalle scadenze di conoscere l’elenco degli iscritti. Che poi sono, come tutti sanno, in buona parte iscritti (forse a loro insaputa!) che hanno votato, solo poche settimane fa, contro il partito democratico. Nei comuni irpini ci sono più iscritti che voti. Cosa deve accadere più di quello che è accaduto per far capire a chi si ostina a non ascoltare e a non vedere che l’aria è cambiata? Che autoassoluzioni e autocelebrazioni finiscono per risolversi facilmente nel ridicolo? Da qualche settimana, prima ad Avellino, poi a Morra De Sanctis , quindi a Solofra con diversi democratici, sindaci amministratori, segretari, iscritti abbiamo condiviso una preoccupazione, spontaneamente, senza correnti e senza condizionamenti. Abbiamo avvertito il dovere di continuare , nel momento più difficile a fare la nostra parte, perché fuori dai luoghi spenti della politica c’è ancora tanta voglia e tanta passione di persone che non intendono arrendersi ad un destino infelice di quel progetto politico per il quale in questi anni ci si è spesi con convinzione e fatica". Firmato: I democratici di “A microfoni aperti” e “Gli autoconvocati”