Avellino, l'anatema di Venezia: "Pd in ritardo, così perderà"

L'ex sindaco avverte: "Un errore celebrare il congresso. Ai miei tempi le liste erano già pronte"

Avellino.  

di Pierluigi Melillo

“Un errore il congresso provinciale alla vigilia del voto, in questa fase il Pd doveva essere già pronto con le liste elettorali”. E' severa l'analisi di Enzo Venezia, ex sindaco di Avellino, rispetto alla strategia che il Pd avellinese sta mettendo in campo in vista delle amministrative del 10 giugno. “Il congresso in questa fase”, secondo Venezia – ospite di “Punto di vista” sul canale 696 Tv, clicca qui per vedere il VIDEO:  http://www.ottochannel.tv/ondemand/11/1795/avellino-venezia-attacca-pd-in-ritardo-cosi-perdera.shtml - “rischia solo di acuire le divisioni interne a via Tagliamento”. Ma il Pd, uscito con le ossa rotte dalle elezioni politiche, deve accelerare per la scelta del candidato sindaco e soprattutto per l'individuazione di una nuova classe dirigente per rinnovare la rappresentanza in consiglio comunale. Si rischia ora – per mancanza di tempo - di ricandidare “tutti buoni e cattivi”, denuncia Venezia. E avverte: “Questo sarebbe un grave errore perché il cittadino non avvertirebbe la voglia di rinnovamento nella politica cittadina, di cui si sente il bisogno. E il Pd così andrebbe incontro a una clamorosa sconfitta”. Perplesso l'ex sindaco rispetto all'ipotesi delle primarie, bocciate anche dall'ex presidente del Senato Mancino. “Ma lui – spiega Venezia parlando di Mancino – è lontano dal sentimento degli avellinesi. E' distante e non vive più come un tempo la vita della città. Detto questo le primarie ormai sono superate perché dimostrerebbero l'assenza di una classe dirigente. E verrebbero condizionate da clientele e tessere reclutate a tavolino”. Per Venezia c'è la necessità di un radicale rinnovamento anche in consiglio comunale “dove ci sono figure che hanno fatto il loro tempo”. E il candidato sindaco? Venezia si chiama fuori dalla girandola di nomi che imperversano in questa fase. “Ormai ho fatto il mio tempo, resto alla finestra a guardare. Ma credo che sia necessaria una figura autorevole, di esperienza e che soprattutto conosca bene questa città delusa dall'esperienza Foti”.