di Andrea Fantucchio
Cosa sta accadendo intorno ai tesseramenti del Pd in Valle Caudina?
Se lo sono chiesti in tanti dopo che ieri la presidente del consiglio regionale campano Rosetta D'Amelio ha parlato dell'inchiesta della Procura di Napoli che coinvolge anche alcuni tesseramenti avvenuti proprio fra Rotondi e Cervinara.
Oggi il sindaco di Rotondi Antonio Russo ha descritto “alcune stranezze” avvenute quest'anno. Quando a Rotondi sono state raccolte ottantaquattro tessere, un numero elevato anche per una provincia che ha registrato complessivamente cifre anomale: oltre tremilacinquecento sottoscrizioni in tre giorni. Di più che nell'intera provincia di Firenze.
"Nascondino" sui tesseramenti
Russo racconta: «Quest'anno sono stato all'oscuro dei tesseramenti del mio partito, quello democratico, fino all'ultimo momento. Nel 2016 la segretaria di circolo Lari Lanni ha fatto richiesta al Comune dell'aula consiliare. Stavolta le cose sono andate diversamente. Nel pomeriggio di sabato ho scoperto che il tesseramento era già iniziato. In buona fede ho pensato che la Lanni non mi avesse avvertito perché era prevista una proroga».
Ma la domenica Russo ha scoperto che non ci sarebbe stata nessuna proroga. E ha chiamato la segreteria provinciale per avere dei chiarimenti.
«La signora che mi ha risposto – racconta – mi ha ha dato diverse versione dell'accaduto. Poi mi ha spiegato che il tesseramento c'era effettivamente stato fra sabato e domenica. E che sarebbe continuato il lunedì successivo in un locale nella periferia di Rotondi. L'orario previsto era dalle 19.30 alle 21.30. Allora ho iniziato a informare diversi amici».
Altri misteri sui giorni e le ore
Russo è stato colpito dal fatto che in paese non fosse stata apposta nemmeno una locandina sui tesseramenti. Ma il meglio, per così dire, doveva ancora arrivare.
Il lunedì mattina, finito il suo turno di lavoro, il primo cittadino ha scoperto tramite whatsapp che quella sera non ci sarebbe stato alcun tesseramento.
«Il tesseramento – racconta il sindaco – era previsto dalle 7.30 alle 9.30 di lunedì, praticamente all'alba in un giorno lavorativo, e poi dalle 14.00 alle 15.00. Così alle 14.00 ci siamo ritrovati con gli altri tesserati di fronte all'ingresso della villa comunale. La Lanni non mi ha spiegato il perché di “questo nascondino” sui tesseramenti. Ha giustificato il tutto “dicendo che aveva fretta” e poi, cosa insolita, non ha fatto sottoscrivere alcun verbale. Molti amici mi hanno detto che avrei dovuto chiamare i carabinieri, ma non l'ho fatto per amicizia. Sono rimasto davvero molto confuso».
Così come lo hanno confuso le parole della Lanni sui tesseramenti del 2016. Quelli finiti al centro dell'inchiesta della Procura.
Nel 2016 per me era tutto ok
«Per i tesseramenti del 2016 – conclude Russo – non trovo nulla di anomalo. Mi hanno colpito le parole della segretaria Lanni rilasciate a Ottopagine.it: lei dice che c'erano persone che non aveva mai visto. Ma in realtà ci conoscevamo tutti. Solo che c'era un limite di tessere da poter sottoscrivere e così in tanti sono rimasti sulla porta dell'aula consiliare con i documenti. Ma dire che non li avesse mai visti mi è sembrato davvero strano».
Intanto il commissario per il tesseramento David Ermini ha chiesto altro tempo a Roma per dei controlli. Oltre a Cervinara e Rotondi, sono particolarmente attenzionati i circoli di Mercogliano, Monteforte Irpino e Montella.