di Andrea Fantucchio
Nulla di fatto. Paolo Foti è ancora sindaco di Avellino.
Una mattinata paradossale, mentre nell'aula consiliare va in scena il consiglio comunale come se ieri nulla fosse successo, il sindaco è rimasto chiuso nella sua stanza. Ha preferito non rilasciare dichiarazioni, ma comunicare solo attraverso terzi. In questo caso, il povero collega Erminio Cipriano, nella veste di mediatore.
Se la città aspettava chiarimenti dal proprio primo cittadino, dovrà ripassare più tardi. Buon cuore permettendo.
Cipriano ci ha restituito il profilo di un Foti, «Provato dal gran caldo» e, «Dall'ennesimo voltafaccia della sua maggioranza».
Insomma, ci avevamo preso ieri sera. E non ci voleva certo la zingara: basta guarda gli ultimi mesi di questa esperienza amministrativa. Col sindaco costretto ad arrancare ogni giorno per non capitolare. A causa di una maggioranza traballante e di uno strappo che si sarebbe recentemente consumato col suo padrino politico, Enzo De Luca. Un dissidio che avrebbe contribuito ad alienargli le scarse simpatie che gli erano rimaste all'interno del partito democratico cittadino.
Foti questa mattina si è dedicato alla rimozione dei due dirigenti, Antonio Caputo e Angelo Maietta, scelti per il comitato di gestione del teatro. Nomine che non sono passate per il consiglio comunale, generando il caos di ieri sera.
Insomma, il sindaco è a lavoro e non è stato protocollato alcun documento ufficiale. L'annuncio di Foti resta al momento uno sfogo figlio dell'ennesima giornata storta.
I fatti contingenti, come la gestione del teatro, sono l'ennesima mazzata ad una posizione da sempre molto traballante.
Se poi ci saranno colpi di scena, lo sapremo solo nelle prossime ore. Per adesso, comunque, si va verso il solito finale scontato da film di seconda serie.