Il centro destra è ancora alla ricerca di un candidato forte in grado di competere con il centro sinistra. Ma la ricerca prosegue senza sosta, così come ha confermato l’ex capogruppo di minoranza Giuseppe Di Milia, pronto a sostenere dall’esterno una ricostruzione di un “grande centro”. “Io ho deciso di farmi da parte: il rinnovamento non si deve solo predicare ma anche praticare” spiega. “Siamo alla ricerca in queste ore di un nome alternativo alla sinistra soprattutto per evitare una dispersione di voti. Attualmente nel cento destra insistono due liste, quella dell’avvocato Frasca, (delegittimato da Ciriaco De Mita a rappresentante dello Scudocrociato), e quella del sindaco uscente Antonio Rubinetti”.
L’avvocato Donato Frasca, figlio dell’ex sindaco Frasca, è sostenuto al momento da un gruppo di giovani che si pongono come alternativa alla vecchia politica, incarnando l’anima del rinnovamento. Il sindaco uscente, invece, torna sulla scena con un grande desiderio di rivalsa e in cerca di riscatto a causa della brusca interruzione del mandato a firma Pd. “Dopo lo scioglimento anticipato del consiglio, Rubinetti vuole dimostrare di essere in grado di governare il paese” continua Di Milia.
La candidatura di un esponente di centro, intanto, è l’auspicio che resta in piedi da parte della storica rappresentanza Udc cittadina, caldeggiata non solo da Di Milia, ma anche dall’ex consigliere provinciale Canio Galgano, che tempo addietro ha dichiarato la sua uscita di scena. “Il nome giusto dovrebbe essere quello di un candidato che incarni il partito, ma anche l’esperienza e la continuità, e nello stesso tempo il rinnovamento” argomenta. Un nome insomma che potrebbe rappresentare la sintesi fra i tre esponenti di spicco, incluso Rubinetti. Il sindaco uscente, infatti, ha già annunciato di essere disponibile a fare un passo indietro “qualora il partito indicasse un nome terzo in grado di ricompattare il grande Centro”.
“La ricerca di un nome unitario al momento resta solo uno dei buoni propositi, in quanto manca l’impegno concreto. Lo stesso presidente De Mita ha inviato a cercare l’unità, non solo per la politica del paese, ma anche in vista delle sfide future ai tavoli sovracomunali, come il Progetto Pilota, i finanziamenti del Prs e la programmazione comunitaria, che richiedono la presenza di una classe dirigente sveglia e capace. Ma al momento siamo ancora in alto mare” conclude.
Elisa Forte