L’esecutivo di governo contesta la causa di incompatibilità del consigliere Antonio Petito, capogruppo di minoranza in consiglio comunale, rilevando l’esistenza di pendenze legali, ovvero di “cause che possono essere rimosse e mi auguro che lo siano, per rispettare la volontà popolare” come ha annunciato il sindaco Rosanna Repole in apertura dei lavori. L’assise convocata questa mattina al centro polifunzionale di Piazza Nobile ha avuto un solo punto all’ordine del giorno che è bastato per accendere un infuocato dibattito, che nell’esasperazione dei toni, ha demolito il clima del confronto. I fatti “meramente tecnici” come lo stesso sindaco ha puntualizzato riguardano una sentenza della Corte dei Conti, con una condanna al pagamento di una somma; e i fatti relativi all’agosto santangiolese del 2005, illustrati da una relazione del legale del Comune che ha citato una udienza tenuta il 30 marzo scorso relativamente al giudizio in corso tra l’amministrazione e il consigliere. Perentoria la replica di Petito, che ha rigettato tutte le accuse, ritendendole insussistenti, e citando una serie di sentenze della Corte di Cassazione, sostenendo che la lite è “per fatti connessi all’esercizio del mandato”. Conclude chiedendo che al verbale venga allegata la memoria con la giurisprudenza citata.
Interviene il Sindaco che dichiara che si tratta di un problema tecnico e non politico, fa acquisire al verbale della seduta la memoria chiedendo al Segretario di illustrare la procedura di contestazione. “Riteniamo che le incompatibilità contestate non ci siano. Le incompatibilità sono di tante specie, voi volete escludermi dal Consiglio perché siamo scomodi. Volete che si vada via, ma l’opposizione la possiamo fare anche nel paese, tra la gente. Si può essere incompatibili perché c’è una sentenza della Corte dei Conti o una comunicazione del legale, non so quanto sollecitata, ma ci sono incompatibilità morali ben più gravi” ha tuonato Petito.
Esasperati i toni, il consigliere abbandona l’aula e prende la parola il consigliere Michele De Vito, “per due anni tra maggioranza e minoranza abbiamo condiviso molte cose, alcune sono state fatte e altre no. Ma al momento in cui abbiamo deciso di fare l’opposizione è iniziata la guerra. Penso che in questo modo stiamo facendo male al nostro paese. Abbiamo chiesto maggiore trasparenza, più controlli sui soldi pubblici. Io questa battaglia la porterò avanti. L’unica cosa che mi interessa è il bene del nostro paese, il suo ruolo in tutta la Provincia. Bisogna salvaguardare Sant’Angelo, ci sono tanti problemi e questioni aperte: Casa Anziani e Cimitero. Non vedo l’amministrazione impegnata su questi temi” ha concluso.