Sanità irpina, continuano i tagli indiscriminati. E il declino

Il duro atto d'accusa dei sindacati: una visione ragionieristica della sanità pubblica

Avellino.  

Dal sindacato Fsi/Usae, segreteria territoriale Sannio-Irpinia riceviamo e pubblichiamo questo documento a firma di Michele Fonso – Giovanni Tommaselli – Massimo Petito

 

L'organizzazione sindacale FSI/USAE con molto rammarico registra che l'approvazione dell'Atto Aziendale dell' A.O. “Moscati” e quello della ASL di Avellino, con una visione ragionieristica, con ossequioso rispetto alle indicazioni regionali con troppi tagli, fanno emergere la poca attenzione, se non la mancata conoscenza del territorio, per l’organizzazione dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri. Tutto questo, sembra dare l’impressione dell’avvio, se non consolidamento, del declino della sanità pubblica in Irpinia.

In questo contesto, di grave disattenzione, si è anche verificata una incresciosa e preoccupante  mancanza di rispetto e di coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali, da parte dei due Direttori Generali.

Un segnale, quello della scarsa attenzione verso le OO.SS., addirittura nella fase di avvio dell’esperienza gestionale dei Direttori Generali, molto grave e preoccupante, che può gettare ombre anche sul futuro relazionale. Nonostante quanto previsto dal decreto del Commissario 18/2013 in merito "all'adozione dell' Atto Aziendale per le aziende sanitarie della Regione Campania" e per quanto riguarda le relazioni sindacali, imponendo di dover informare e sentire le organizzazioni di categoria e di rappresentanza"queste sono state invitate a dare un parere in 24 ore, senza i tempi necessari per una serena valutazione e per un confronto costruttivo, per concorrere ad offrire il miglior risultato possibile. Il giorno in cui si sarebbe dovuto discutere con le OO.SS. e la Direzione Aziendale dell’A.S.L. l’incontro è stato rinviato. Però abbiamo registrato che l’atto Deliberativo è stato comunque adottato (del.n°1186 del 30/09/2016) Mentre sembra che l’A.O. “Moscati” di Avellino non abbia ancora adottato alcun provvedimento.

Nel denunciare il mancato ascolto e confronto con le OO.SS. per giunta codificato, su argomenti importanti e strategici per la sanità irpina, nel riservarci di formulare idee, proposte e riflessioni, in ogni sede opportuna, nonché di sensibilizzare l’opinione pubblica, le forze sociali, gli amministratori locali, il personale sanitario complessivamente, non possiamo non registrare che da una prima lettura dell’Atto Aziendale, emergono forti contraddizioni, mancanza di visione complessiva del territorio, declassamento di fatto degli Ospedali, in territori strategici e disagiati, spesso scelte senza tenere conto del contesto, della carenza di personale e dei risultati comunque conseguiti e raggiunti, riscontrabili dagli stessi Report dell’A.S.L.

Sembrerebbe, se non altrimenti modificata, una linea o una strategia di inesorabile declino della Sanità pubblica, ovviamente non parliamo della sanità privata la cui devastante situazione,i ritardi dei pagamenti e degli accreditamenti, sta portando al fallimento della stessa ed al licenziamento di tantissimi lavoratori.

Dopo annunci e proclami, registriamo l’allungamento delle liste di attesa; ancora più grave, la popolazione, i cittadini più deboli, ormai rinunciano a curarsi in quanto il nostro sistema sanitario é troppo costoso e distante.

Al fine di ottemperare a drastiche indicazioni regionali, per salvare l’immagine, nell’Atto Aziendale dell’A.S.L. emergono solo tagli di U.O.C. che renderanno acefale alcune strutture, con drastico calo

della qualità delle prestazioni offerte, con lo scarso interesse o stimolo nei giovani brillanti medici a trasferirsi in queste strutture,di periferia, non avendo guide autorevoli e prospettive di carriera. Tutto questo segnerà il declino inesorabile, se non la morte degli ospedali di periferia, abolendo nei fatti il diritto all’assistenza,senza decreti di soppressione, così pensano di salvare la faccia!

I Direttori Generali, devono sapere verso quale prospettiva porteranno queste loro scelte; in primo luogo l’aumento della mobilità interregionale, oltre ad un calo complessivo della qualità dell’assistenza e quindi della vita, con successive spese assistenziali.

Non volendoci nascondere dietro un dito, sapendo il ruolo della politica ed i riferimenti dei Direttori Generali, si rivolge appello a tutte le forze politiche, in primo luogo della maggioranza politica della Regione Campania,agli esponenti politici di primo piano della nostra provincia come l’On. D’Amelio, Presidente del Consiglio Regionale e l’On.De Mita,presidente della “Città dell’Alta Irpinia” Progetto pilota, affinché vogliano intervenire per una inversione di tendenza e spiegare le ragioni delle zone interne, la presenza strategica di qualificati ospedali.

Il Sindacato F.S.I.-USAE, sin da ora si dichiara disponibile ad ogni forma di confronto, perché no, ad ogni forma di collaborazione, nell’interesse della popolazione, dei lavoratori, dei cittadini della nostra provincia che già hanno pagato un prezzo alto alla sanità campana.