Avellino, famiglie sfrattate: aspettiamo quei soldi da 6 anni

La denuncia: fondi regionali bloccati al comune di Avellino. Ottantanove in attesa

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

“Sono sei anni che aspettiamo i contributi assegnati dalla regione al comune di Avellino per le famiglie indigenti che hanno bisogno di sostegno per pagare il proprio fitto. Ad oggi oltre 125mila euro sono o dovrebbero esser fermi presso gli uffici comunali preposti e noi vogliamo siano sbloccati, considerato che alcune famiglie a causa di morosità sono state già sfrattate dagli alloggi nei quali abitavano”. Costantino D'Agostino, segretario provinciale di Sunia, il sindacato degli inquilini assegnatari, continua a protestare.

Si parla dei fondi destinati ai “contributi integrativi ai canoni di locazione per l'anno 2010”. Le famiglie che potevano accedervi venivano divise in due gruppi a secondo dell'Isee di riferimento: il gruppo A indicava tutti quelli che avevano un Isee dai dodicimila ai diciottomila euro, mentre il gruppo B erano soggetti davvero indigenti che oscillavano dal reddito zero a un massimo di dodicimila euro.

Il comune di quei soldi, complessivamente 161mila e 760 euro, ha erogato soltanto 27mila e duecento euro a favore dei soggetti della fascia b, che corrispondono ad appena il 30 per cento di tutti i beneficiari complessivi. Nel gruppo A aspettano in ottantanove senza risposta.

“I veri indigenti – conferma D'Agostino – non hanno ricevuto neanche un soldo. Alcuni sono stati sfrattati a causa di morosità pregresse. Ora ho mobilitato anche gli uffici regionali per capire se questi fondi assegnati nel lontano 2010 sono ancora nella disponibilità del comune o se la Regione li revocherà perché i soldi non sono stati adoperati. Dal settore servizi sociali di Avellino non mi arriva alcuna risposta”.

Così tante famiglie, pur trovandosi prime nelle graduatorie di riferimento, vedono ripetutamente calpestato un loro diritto.

“Vi racconto due storie emblematiche – conclude amaro D'Agostino – la prima riguarda una signora con famiglia a carico che rischia lo sfratto. E' venuta da me per mostrarmi la sua posizione in graduatoria. Era tra i primi beneficiari ma nessuno le ha dato i soldi che le spettavano. Lei e altri trenta hanno presentato domanda al comune per ricevere i fondi alla svelta. Poi c'è un anziano ricoverato in ospedale che da giugno va avanti e dietro da un ufficio comunale all'altro. Gli avevano promesso un aiuto per il fitto, poi l'hanno abbandonato. Adesso io dico: si parla tanto di povertà, del dovere della solidarietà, e poi si abbandonano i cittadini bisognosi così per sei anni. Una vera indecenza”.