Desmon passa agli americani della Middleby

Così l’industria altirpinia si internazionalizza

Avellino.  

Sarà annunciata domani l’acquisizione della Desmon da parte del colosso americano del catering ‘Middleby’. Lo ha anticipato il quotidiano economico Il Sole 24 Ore, riportando dichiarazioni di Federica Vozzella, azionista di riferimento dell’azienda. «I nostri volumi non ci permettevano di rimanere nella grande distribuzione e nel food service», ha dichiarato al Sole. «L’integrazione con Middleby è perfetta: loro sono presenti in tutti i comparti della cucina, ma non in quello della refrigerazione, cioé il nostro».

L’accordo prevede il mantenimento dell’attuale management «in carica per un triennio». In questo mondo si «garantirà l’integrazione aziendale». La cessione, commenta il Sole, è la conseguenza della improponibilità, in questa fase recessiva continentale, di completare il disegno strategico proposto dall’azienda in questi anni, costruire un distretto della refrigerazione in provincia di Avellino.

Attualmente il fatturato della Desmon viene calcolato in 13 milioni, con una discesa netta rispetto ai 25 milioni degli anni scorsi, lontanissimi dai 45 milioni fissati nel piano strategico. «Il bilancio 2012 si era chiuso con una perdita netta di 1,35 milioni mentre nel 2013 l’utile operativo è stato di 125mila euro e, grazie a proventi da partecipazione per 1,2 milioni (provenienti dai dividendi della Desmon Hong Kong e dalle riserve utili della partecipata Catering equipment industry), l’esercizio ha registrato profitti per 465mila euro», si legge sul Sole.

L’operazione mette al sicuro il patrimonio industriale realizzato nei decenni dal management irpino, ma soprattutto apre la zona industriale del Cratere ad un’altra presenza di rilievo, negli stessai giorni in cui a Flumeri riparte la sfida italiana sulla costruzione dei pullman con la IIA partecipata dalla King Long e a Morra De Sanctis il premier Matteo Renzi ha celebrato i successi della Ema targata Rolls Royce. I numeri di Middleby sono eloquenti: quotato al Nasdaq, l’indice dei principali titoli tecnologici della borsa americana di Wall Street, vanta un fatturato di 1,6 miliardi di dollari.

«Leader nelle tecnologie di refrigerazione e congelamento, i prodotti Desmon sono noti per la loro avanzata tecnologia e efficienza energetica», ha scritto il gruppo americano in una nota con cui ha anticipato l’operazione di acquisizione. Imprenditori coraggiosi. Quella della Desmon di Nusco è una storia capace di azzerare i tanti luoghi comuni sul flop dell’industria in montagna nel dopo terremoto.

Da un capannone dismesso negli anni ‘80, frettolosamente abbandonati da imprenditori del Triveneto (che arrivarono nel Cratere attirati dagli incentivi e dalle facilitazioni concessi dallo Stato, più che dal territorio), due giovani, poi divenuti coniugi, hanno costruito un marchio leader in Europa e nel mondo per la refrigerazione industriale e il catering. Federica Vozzella e?Corrado De Santis, appena terminati gli studi, hanno scommesso da giovanissimi su una fabbrica che oggi produce a Nusco, dove ci sono gli stabilimenti e il centro di ricerca, ma che si è poi estesa in Francia, India, Cina, Turchia e Brasile.

Una eccellenza, che nel 2007 è stata premiata per la sua capacità di innovazione da Confindustria, con una stretta di mano dell’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo a Federica Vozzella. Nonostante la crisi abbia imposto sacrifici, come la dismissione di aziende controllate non indispensabili, oggi la Desmon italo-americana un futuro ai 73 addetti in Irpinia, con margini significativi di crescita. L’apporto di innovazione nel gruppo d’Oltreoceano viene ritenuto strategico dallo stesso colosso acquirente, che ora sarà presente nel Cratere.