Continua il presidio dei lavoratori ArcelorMittal, davanti i cancelli dello stabilimento di Luogosano. Lo scorso giovedì la comunicazione dei 71 licenziamenti e il dramma degli operai esplode, tra disperazione e rabbia. "Siamo distrutti - spiega Michele Rizzo Fiom Cgil, chiediamo alla politica di fare la sua parte, di non giocare sulla nostra pelle. E' il momento della responsabilità. Per anni le istituzioni non hanno investito in queste aree povere e dimenticate. Chiudere questo stabilimento significa devastare un territorio senza futuro. 71 famiglie sono senza una prospettiva e senza alcuna certezza. Siamo famiglie monoreddito, che sopravvivono grazie al lavoro di questo stabilimento. Siamo già eroi a sopravvivere e mantenere le nostre famiglie con 1500 euro al mese. Siamo pronti a tutto, anche ad abbassarci lo stipendio pur di mantenere in piedi il nostro posto di lavoro, ma vi chiediamo di salvarci. Bisogna intervenire, bisogna fare presto. "C'è stato qualche collega che voleva farla finita, lo abbiamo fermato "". Questo il toccante intervento di Michele Rizzo, della Fiom Cgil, che racconta tutta la disperazione dei 71 operai. Domani ci sarà l'incontro in prefettura tra sindacati, sindaci e prefetto. Mercoledì consiglio provinciale straordinario davanti la fabbrica. Questi gli appuntamenti della seconda settimana di mobilitazione per salvare la fabbrica.
ArcelorMittal: "Siamo distrutti, lacrime e disperazione davanti la fabbrica"
Michele Rizzo Fiom Cgil: venite a vedere cosa sta accadendo davanti i cancelli
"C'è stato qualche collega che voleva farla finita", racconta il sindacalista
Luogosano.