Chiude ArcelorMittal: 70 licenziamenti. Rotondi: notizia devastante

Lo stabilimento il commento

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L'Arcelor Mittal di Avellino, azienda del settore dell'acciaio, ha comunicato ai sindacati di categoria l'intenzione di interrompere le proprie produzioni, per gli elevati costi di produzione e "la forte concorrenza del settore".

Luogosano.  

Gianfranco Rotondi ha espresso grande preoccupazione per la recente notizia della chiusura dello stabilimento ArcelorMittal. Con una dichiarazione forte e decisa, ha sottolineato la gravità della situazione, che mette a rischio il futuro di oltre settanta famiglie.

Il contatto con il governo per evitare il peggio

“Ho appreso ieri la devastante notizia della chiusura dello stabilimento ArcelorMittal, e stamane mi sono subito messo in contatto con la sottosegretaria al ministero delle imprese Fausta Bergamotto, a cui ho rappresentato l’assoluta urgenza di un intervento al massimo livello istituzionale, per scongiurare un epilogo a dir poco inquietante di una realtà produttiva su cui poggia la sicurezza di più di settanta famiglie”, ha dichiarato Rotondi.

L’informativa al ministro Urso e il ruolo della Regione

Rotondi ha inoltre annunciato che informerà il ministro Urso in giornata, pur rispettando il percorso istituzionale che prevede un tavolo di confronto presso la Regione Campania. “La Regione è già stata allertata dai nostri consiglieri regionali”, ha concluso.

La Uilm Campania:

La decisione comporterà la procedura di mobilità per gli 84 dipendenti del sito irpino. Lo rende noto Crescenzo Auriemma, segretario generale della Uilm Campania, il quale ha annunciato per oggi una manifestazione congiunta con gli altri sindacati ai cancelli della fabbrica. "L'ennesima crisi colpisce il tessuto industriale della provincia di Avellino - ha detto Auriemma - dopo i licenziamenti illegittimi e pretestuosi attuati da Denso, un altro storico stabilimento irpino cessa la propria attività. Nel pomeriggio di ieri, Mittal, azienda leader nella produzione di acciaio preverniciato, ha comunicato alle rappresentanze sindacali l'intenzione di interrompere la produzione nel sito di Avellino. La decisione è stata motivata dagli elevati costi di produzione e dalla forte concorrenza in un mercato altamente competitivo, e comporterà l'avvio della procedura di mobilità per tutti gli 84 dipendenti". I sindacati sottolineano la propria contrarietà alla decisione e chiederanno la revoca della procedura di mobilità, oltre ad impegnarsi a portare la questione all'attenzione dei tavoli regionali e nazionali, auspicando un intervento concreto da parte delle istituzioni per contrastare la progressiva distruzione del settore manifatturiero in Italia. "Le organizzazioni sindacali - ha concluso Auriemma - ribadiscono il proprio impegno a sostenere i lavoratori, che continuano a essere le principali vittime delle difficoltà imprenditoriali".