Caos Ugl, espulso Vassiliadis. «Chiusa l'era Centrella»

Carenza: alle spalle la vicenda che ha coinvolto Cetrella e i suoi collaboratori

Dal canto suo Vassiliadis, contattato dalla nostra redazione fa sapere: «atto illeggittimo e attacchi continui da un nuovo segretario nazionale che non riconosciamo e che si è di fatto autoeletto. Non ha i numeri»

Avellino.  

Caos Ugl tra accuse ed espulsioni. Un caso tutto irpino che vedrebbe rimosso dal proprio incarico il segretario provinciale Vassiliadis dallo scorso lunedì. 

«La Confederazione vuole lasciarsi alle spalle il triste passato», commenta il nuovo reggente Antonio Carenza, individuato dai vertici romani del sindacato, guidato attualmente da Paolo Capone. Proprio dalla capitale smotano il caso parlando di una procedura che sarebbe partita già dal 30 dicembre 2014. Dal canto suo Vassiliadis, contattato dalla nostra redazione parla di «atto illeggittimo e attacchi continui da un nuovo segretario nazionale che non riconosciamo e che si è di fatto autoeletto. Non ha i numeri, da tempo è in corso un procedimento in Procura. Cercano di farci fuori - continua Vassiliadis -. Da tempo continuano ad arrivarmi comunicazioni che, amio parere, non trovano riscontro. Io occupo il mio posto e continuo ad essere il segretario provinciale di Avellino». 

Ben diversa lo stato delle cose fornito, in una nota a mezzo stampa da Roma. «Il 30 dicembre 2014 il segretario confederale, Giuseppe Antonio Carenza,  è stato nominato dalla segreteria confederale dell’Ugl reggente dell’Unione territoriale del lavoro di Avellino a seguito dell’espulsione dal sindacato dell’ex responsabile Costantinos Vassiliadis - spiegano i referenti nazionali -.

«In questo momento di grave crisi che vede attaccati i fondamentali diritti del lavoro – spiega Carenza -, la nostra organizzazione ha un ruolo fondamentale per la difesa di quanto costruito negli anni da persone che, con il loro sacrificio, hanno contribuito a costruire strutture e organizzazioni che nel tempo sono state protagoniste della rappresentanza dei propri iscritti sui luoghi di lavoro».

«In un’ottica di rinnovamento – prosegue il sindacalista - la nostra Confederazione deve lasciarsi alle spalle gli strascichi della triste vicenda che ha coinvolto la segreteria Centrella e i suoi ex collaboratori ed epigoni, tutt’ora impegnati in azioni mistificatrici nel vano tentativo di non perdere le posizioni indebitamente conquistate e peggio ancora gestite».

«La perdurante ostinazione da parte di chi vuole opporsi all’azione di rinnovamento – conclude Carenza - è solo segno di chi vuole solo impedire che, attraverso la partecipazione democratica degli iscritti, il nostro sindacato celebri il suo Congresso e chiuda definitivamente la triste e scandalosa parentesi, della quale proprio loro sono stati protagonisti, alcuni complici, molti interessati spettatori o incauti compagni di strada».