Camera di Commercio Irpinia-Sannio sempre più nel caos. In mattinata si è riunito il consiglio dell'ente camerale per approvare gli atti propedeutici al disco verde al bilancio previsionale.
Clima da subito teso, culminato nell'abbandono della seduta da parte del presidente Pino Bruno e del segretario. A quel punto la maggioranza ha approvato gli atti su cui era arrivata la diffida di Regione e Ministero dello Sviluppo Economico. Il rischio sarebbe stato il commissariamento dell'ente, rischio che però potrebbe ancora profilarsi se Bruno presentasse ricorso, dal momento che qualcuno sollevava dubbi sulla validità della seduta dopo la sua uscita di scena e quella del segretario.
Ma intanto, in questo muro contro muro, c'è un dato politico che non sfugge: la sfiducia al presidente, sempre più isolato da Consiglio e Giunta. “Ora quello che potrà succedere possono dirlo soltanto Regione e il Ministero – spiega il consigliere della CNA Berardo Pesce - L'unica cosa certa è che non si potrà dire che il Consiglio non abbia fatto di tutto per salvare questo ente. Piuttosto Bruno insiste con questo comportamento incomprensibile, quando avrebbe dovuto prendere atto di una sola cosa: di essere ormai sfiduciato e dimettersi”.
“Se l'ente dovesse essere commissariato – gli fa eco il vicepresidente dell'ente camerale Oreste La Stella – si potrà garantire solo l'ordinaria amministrazione e questo sarebbe davvero dannoso per le imprese del territorio. Non possiamo permettercelo, soprattutto in questo periodo di crisi. Il consiglio oggi ha dimostrato di voler proseguire su questo percorso, a prescindere dalla volontà del presidente Bruno”.