Riassetto rifiuti, la FP-Cgil e i dubbi sulla svolta promessa da Festa

Licia Morsa: "Con la logica dell'uomo solo al comando mette a repentaglio la riorganizzazione"

riassetto rifiuti la fp cgil e i dubbi sulla svolta promessa da festa

La nota del sindacato

Avellino.  

«Secondo il dispositivo normativo regionale, dopo alcuni anni di ritardi ingiustificati, l’Ato Rifiuti, con delibera n.13 del 07/09/2022, determina un ulteriore atto di indirizzo che va verso la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti a totale gestione pubblica, con l’acquisizione della Società che da oltre un decennio eroga il servizio. Nel mentre, è la Provincia, nell’ambito di ciò che ne resta dopo la riforma monca, a dettare i giochi e proprio il Presidente della Provincia, quale socio unico della stessa Società del servizio rifiuti, annuncia programmi alternativi o complementari, coinvolgendo questo o quell’Ente, questa o quella società. Momenti di incertezza che hanno ulteriormente rallentato la definizione del ciclo integrato dei rifiuti, Biodigestore incluso, completamente scomparso dalla discussione, assolutamente non in contrasto con eventuali altri progetti che mirino alla gestione pubblica dei servizi ai cittadini».

«Nulla è dato sapere su progetti di ripristino e/o di ristrutturazione degli impianti insistenti nelle svariate zone della provincia. Nell’incertezza che regna sovrana, si infila, senza diritto di replica, il Sindaco del Comune di Avellino con la favola del risparmio e nessuna garanzia per il servizio, propina agli abitanti della città “un servizio da capoluogo” come da lui classificato. Ormai il sindaco di Avellino si arroga anche il diritto di stilare una classifica delle comunità in base alla residenza e forse non solo e stabilire la qualità dei servizi che meritano».

«Secondo il nostro motto “nessuno si salva da solo”, con i suoi fuori programma, tipici dell’uomo solo al comando, sta distruggendo quanto di buono poteva essere organizzato nella nostra provincia, mettendo a repentaglio il sistema socioeconomico e la tutela dell’ambiente che, con la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti, poteva rappresentare un modello virtuoso nella nostra provincia e, paradossalmente, produrre un incremento dei costi che naturalmente ricadranno sui cittadini tutti».

«Siamo molto preoccupati per i ritardi e per gli annunci fantasiosi e per questo, come già fatto in precedenza, facciamo appello a tutta la confederazione, agli amministratori locali, ai consiglieri regionali e a tutti i cittadini affinché si faccia chiarezza una volta per tutte e si proceda con la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti con servizio interamente pubblico. Attendiamo di conoscere le prospettive future per la società e le garanzie del servizio erogato ai cittadini, siamo ben disposti ad ascoltare e magari condividere progetti futuri ambiziosi, ma partiamo dall’esistente e ragioniamo su ciò che è fattibile».